Partiamo dall’inizio. Anche nella scorsa estate avevamo parlato, con un’intervista al presidente dell’Associazione LagoSì di Pontecosi, Carlo Bartolomei, dei problemi di sopravvivenza di questo ameno posto della Garfagnana. Il bacino artificiale, gestito da Enel, necessita da tempo di operazioni di manutenzione, soprattutto per liberarlo dai depositi che hanno ridotto notevolmente la profondità delle acque e quindi la vita dell’invaso.
Enel ha deciso infine di procedere ai lavori, ma la decisione presa, per le sue modalità, non è stata gradita molto alla popolazione. La prima denuncia, un po’ di tempo fa, è venuta dalla sezione lucchese di Italia Nostra che scriveva:
“ENEL SpA, dopo diversi anni di incuria, finalmente procederebbe alla dovuta manutenzione del lago artificiale in oggetto provvedendo all’asportazione del materiale di deposito e dei fanghi accumulati sul fondo del lago e in particolare nell’ansa che interessa il Comune di Pieve Fosciana. Il materiale così raccolto, però, verrebbe ri-accumulato, sic et simpliciter, in loco lungo parte del perimetro lacustre riducendo la stessa estensione del bacino e proprio a ridosso della parte paesaggisticamente di maggior pregio del centro di Pontecosi.
Osserviamo che questa procedura, se confermata, potrà risultare anche quella economicamente più conveniente da parte di ENEL SpA, ma certamente è da rigettare in toto da parte delle Amministrazioni pubbliche interessate sia dal punto di vista delle problematiche ambientali che paesaggistiche.
Questa Associazione, pertanto, invita gli Enti in indirizzo a voler verificare la segnalazione pervenutaci e ad agire conseguentemente a tutela dell’ambiente e del paesaggio dandocene cortese rassicurazione” Firmato: il Presidente Roberto Mannocci.
Dopo la presa di posizione di Italia Nostra esce il 21 giugno un comunicato stampa di Enel che afferma:
Firenze, 21 giugno 2012 – Dal 2 luglio 2012 Enel Green Power darà il via alle operazioni di svaso della diga di Pontecosi, nel Comune di Pieve Fosciana. Si tratta di un intervento concordato con le Autorità locali e con la Provincia di Lucca nonché richiesto e apprezzato dalla popolazione locale.
Le operazioni che Enel Green Power metterà in atto rispondono al Progetto di Gestione dell’Invaso che norma e definisce questo tipo di attività. Enel Green Power gestirà i materiali secondo quanto previsto dalla normativa vigente, mentre la movimentazione dei sedimenti all’interno del corso d’acqua sarà il fenomeno minore che potrà avvenire solo in correlazione all’erosione fluviale e sarà monitorato da una ditta specializzata a valle della diga.
L’intervento, oltre a consentire operazioni di manutenzione straordinaria alla diga e miglioramenti alle opere, porterà benefici anche all’indotto turistico e ambientale del territorio. Enel Green Power metterà in atto anche azioni di mitigazione che prevedono anzitutto l’utilizzo dell’acqua della vasca della Centrale di Sillico e quella del torrente Castiglione per diluire eventualmente le acque in uscita da Pontecosi, assicurando così la necessaria limpidezza al fiume. La Diga di Collemandina, inoltre, sarà mantenuta al massimo livello per permettere in caso di necessità il rilascio dalla Centrale di Corfino. Allo stesso modo, la diga Diga di Gramolazzo potrà immettere acqua nel corso d’acqua qualora se ne riscontrasse il bisogno. Infine, una ditta specializzata si occuperà del recupero della fauna ittica in modo da preservarla senza conseguenze.
In merito alle considerazioni apparse sulla stampa locale, pubblicate in questi giorni sui quotidiani locali, Enel Green Power smentisce categoricamente quanto affermato. Al contrario, proprio a questo proposito, Enel Green Power precisa di essersi invece mostrata disponibile ad accogliere le richieste di Provincia e Comuni finalizzate al recupero paesaggistico ed ambientale dell’apice del lago di Pontecosi, ottenuto mediante approfondimento dello specchio lacustre ed ampliamento delle aree fruibili sulle sponde, senza creare impatti sul resto del territorio e sulla viabilità.
Per soddisfare queste richieste, Enel Green Power, pur non avendo un ritorno economico, si farà interamente carico degli oneri ed ha presentato da tempo un Progetto esecutivo corredato da indagini chimico-fisiche integrative al Progetto di Gestione: questa proposta, incontrando le richieste del territorio, ha ottenuto il benestare della Provincia, dei Comuni, dell’Autorità di bacino e dell’ARPAT ed ha ottenuto l’autorizzazione definitiva contestualmente al Progetto di Gestione del Lago. Anche recentemente il progetto ha avuto positivi apprezzamenti di utilità pubblica dai Comuni limitrofi.
Questi lavori potranno iniziare a svaso completato non appena l’apice del lago sarà sufficientemente consolidato per potervi accedere con i mezzi idonei. Il materiale utilizzato non sarà composto da “fanghi”, bensì da sedimenti naturali che non ridurranno la capienza del lago ma anzi allargheranno le sponde per una fruizione turistica e naturalistica più idonea ed il cui spostamento consentirà di mantenere sommerso il fondo del lago anche in periodi di magra.
Le assicurazioni di Enel non hanno però fugato i dubbi e le convinzioni di chi critica l’operazione per come è stata decisa. A mobilitarsi adesso è a stessa Associazione LagoSì, che in proposito ci ha fatto avere questo articolo di Luca Scognamilio che pubblichiamo:
“Bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga com’è”, diceva Burt Lancaster nel Gattopardo di Luchino Visconti. Ebbene, non è vero, almeno nel caso del lago di Pontecosi: cedere ai ricatti di Enel e scegliere una soluzione di comodo e a breve termine sarebbe quantomeno superficiale.
Ricostruiamo le tappe che hanno portato all’aut aut di fronte al quale ci troviamo oggi: sono trascorsi anni di preghiere inascoltate, costellati da riunioni in cui l’Associazione Lagosì non è mai stata chiamata in causa non soltanto dalla società che gestisce il bacino, ma neppure dai due Comuni di Pieve Fosciana e Castelnuovo (una gaffe che dimostra quanto sia “interessato” l’appoggio degli enti pubblici alla nostra Associazione). Si sono fatti i conti senza l’oste: un oste che per anni ha infiascato il vino, etichettato le bottiglie e servito i clienti, e tutto nel solco di un volontariato ammirevole e preziosissimo per la sopravvivenza e la salvaguardia del lago.
Venerdì sera, infine, di fronte a una buona rappresentanza della popolazione di Pontecosi, il sindaco Angelini ha presentato un progetto semi-definitivo di intervento sul nostro lago. L’ultima parola spetta a noi: ma il bivio che ci viene prospettato, al quale apparentemente è impossibile sottrarsi, deve invece risolversi con una decisione ragionata a mente fredda.
Due sono i criteri da valutare: il costo economico, mai secondario e ancor di più in questo caso (dove Enel ha chiaramente fatto capire di non voler tirar fuori una lira, anche a costo di venir meno ai propri obblighi non solo morali ma anche contrattuali), e l’impatto ambientale. Siamo proprio sicuri che “allungare” le due sponde di una ventina di metri (e restringere in questo modo il lago) sia la soluzione migliore? Che sia una soluzione di lungo termine? E se fra vent’anni si ripresenterà la stessa situazione che faremo, spalmeremo altri venti metri? Siamo sicuri di voler dare in eredità ai nostri nipoti un fiume anziché un lago? Enel non ha più alcun interesse a mantenere attivo il bacino, né economicamente (oggi la produzione di energia idroelettrica è una delle voci più insignificanti del suo fatturato), né tantomeno dal punto di vista paesaggistico.
La fretta è una cattiva consigliera e non bisogna mai cedere ai ricatti. Ci sono altre soluzioni, altrettanto contenute sotto il profilo dei costi, ma decisamente più efficaci e durature. Possiamo trovarle insieme, insistendo e ottenendo di partecipare a un summit con Enel e Istituzioni, per far sentire anche la voce dell’Associazione Lagosì, tanto bistrattata eppure tanto importante – direi fondamentale – per la sopravvivenza del lago di Pontecosi.
Gli amici di LagoSì, sono persone che hanno dedicato in questi anni tanto e tanto impegno nella cura e nella valorizzazione di questo lago. Se oggi sono così fortemente critici verso quanto si vorrebbe fare, lo sono sicuramente con cognizione di causa. Meritebbe quindi che la loro voce fosse giustamente ascoltata
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