Va risolto lo stallo tra KME e sindacati. Si rischia grosso

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La drammatica congiuntura economico-finanziaria nella quale versa il nostro Paese non accenna ad affievolirsi e la nostra provincia purtroppo, come del resto tutta la Toscana, non fa eccezione.

In un quadro generale a tinte così fosche ci sembra sacrosanta e condivisibile la presa di posizione del consigliere regionale Marco Remaschi che ha lanciato oggi un vero e proprio grido di allarme per una situazione che, se sottovalutata come è stata fino ad ora, rischia di creare una emergenza occupazionale di dimensioni bibliche per la Valle del Serchio.  Ci stiamo riferendo all’ostracismo che alcune sigle sindacali stanno attuando nei confronti di una trattativa avviata da KME per lo stabilimento di Fornaci, con investimenti importanti e di cui abbiamo già parlato nei mesi scorsi. Possiamo permetterci di giocare col fuoco? Che succederebbe se il gruppo KME decidesse che visto i ritardi e gli ostacoli lo stabilimento di Fornaci non fosse più da considerare produttivo e ne avviasse la chiusura? Perché il rischio, alla fin fine, soprattutto di questi tempi, è proprio questo. Rileggetevi (articolo qui) le parole che pronunciò il Direttore generale KME Group, Italo Romano a Barga nei mesi scorsi.

Remaschi non lo dice  chiaramente nel suo intervento, ma lo fa capire. E dice anche che occorre muoverci in fretta. Ecco le sue parole:

Se guardo alla Valle del Serchio non posso non nutrire una forte preoccupazione per la situazione di stallo nella quale langue ormai da più di un anno la trattativa fra la direzione aziendale della Kme di Fornaci di Barga e le locali Rsu per la sigla di un nuovo accordo per la gestione degli impianti.

In una congiuntura nazionale ed internazionale così pesante, l’azienda manifesta la convinta volontà di confermare in Fornaci di Barga il cuore produttivo del gruppo, presentando un piano di investimenti per un totale di circa 35 milioni di euro, e chiede di condividere tale progetto con i propri lavoratori.

Se da una parte non si può che accogliere con grande soddisfazione la volontà manifestata da parte di una realtà produttiva leader del settore come Kme di rafforzare la sua presenza in una Valle del Serchio ed una Provincia di Lucca della quale proprio quest’azienda ha scritto la storia industriale e sociale; dall’altra registro con grande allarme la freddezza mostrata da alcune sigle sindacali circa le richieste rappresentate dalla direzione ai lavoratori.

E’ proprio per queste ragioni che ho sentito di dover prendere una posizione pubblica a riguardo: il buonsenso chiede agli attori coinvolti in questa vicenda di produrre un’accelerazione.

Lo scenario che abbiamo di fronte impone infine a tutti i rappresentati istituzionali, ad ogni livello, di recitare un ruolo primario all’interno di questa vicenda affinché si creino velocemente tutte le condizioni necessarie per il buon esito di questo ambizioso piano industriale.

Per quanto mi riguarda sono disponibile a spendermi personalmente per scongiurare il rischio del venir meno di questi investimenti, profondamente convinto del fatto che il nostro territorio e l’intero comparto industriale provinciale non può permettersi di non riuscire a cogliere concrete opportunità di sviluppo come quella che oggi Kme sta offrendo ai suoi lavoratori ed alla Valle tutta.

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