Il rischio concreto è che gli enti locali e le società di servizi di pubblica utilità non possano, di fatto, più partecipare alle gare nel settore idroelettrico. Il Governo, infatti, sta cercando di far passare la preclusione a partecipare alle gare per le società pubbliche e miste che svolgano servizi pubblici locali in seguito ad affidamento diretto, fatte salve le quotate. “Il nodo del contendere è l’articolo 16 del Decreto sviluppo – spiega Oreste Giurlani, presidente di UNCEM Toscana – Se verrà confermata questa impostazione alle gare per i subentri nelle concessioni idroelettriche potranno partecipare solo soggetti privati o grosse realtà pubbliche quotate. Gli enti locali e le loro società ne rimarranno completamente fuori. Un fatto che rischia di penalizzare fortemente gli enti locali limitandone un’attività produttiva e una fonte di risorse finanziarie preziosa”.
D’altronde i numeri sono consistenti: si parla di 800 società partecipate in campo energetico in tutta Italia, “molte delle quali – sottolinea ancora Giurlani – si trovano proprio nei territori montani. Mi chiedo se abbia un senso che la fornitura dei servizi sia a carico dei comuni quando è un costo e invece le venga sottratta quando genera profitti”.
Lascia un commento