Garfagnana Innovazione fa da tutor industriale al Politecnico di Bari

-

Garfagnana Innovazione come possibile futuro tutor industriale in Puglia, grazie alla creazione di laboratori didattici sul modello del Centro incubatore artigianale e innovazione tecnologica di Gramolazzo. Questa la proposta emersa al termine dei lavori del workshop svoltosi a Bari presso la Facoltà di Architettura del Politecnico, dopo l’invito di Ifoc, l’azienda speciale della Camera di Commercio I.A.A. della provincia pugliese.

Il tutto è nato dopo l’invito da parte del Politecnico che da anni sostiene e promuove la realizzazione di uno stabile legame tra “Ricerca” e “Imprenditorialità”, finalizzato alla costituzione di un sistema per l’innovazione. In questo caso specifico l’idea è quella di studiare cosa si sta facendo in Garfagnana per modellare le idee e le strutture al polo lapideo pugliese.

Luigi Favari, presidente di Gal Garfagnana Ambiente e Sviluppo, ha inaugurato i lavori di fronte ad un folto pubblico di docenti e studenti, che hanno conosciuto la realtà di Garfagnana Innovazione, partner e vero motore del Polo Tecnologico Pietre Toscane, progetto nato nel 2012 su volontà della Regione Toscana.

L’iniziativa maturata nell’ambito del programma “Leader” dell’Unione Europea, oggi definito “Asse 4” metodo Leader all’interno del Piano di Sviluppo Rurale, è nato per favorire la creazione di nuove imprese, e quindi la nascita di nuovi posti di lavoro, principalmente nel settore lapideo.

La platea del Politecnico di Bari ha assistito, grazie a Garfagnana Innovazione, alla messa in pratica di provvedimenti diretti a start-up, spin off e coltivazione d’impresa sui territori svantaggiati, assistendo alla presentazione di quello che molti hanno definito un centro all’avanguardia nel panorama europeo.

Dopo la presentazione di Luigi Favari è stata la volta di Stefano Coiai, responsabile del progetto, che ha illustrato il funzionamento della struttura di Gramolazzo dotata di sei incubatori, un centro servizi per lo sviluppo artigianale (per la formazione di operatori per le aziende e attraverso queste, fornire formazione, due laboratori specifici per le imprese, una sala conferenze, due laboratori per scultura, un’aula tradizionale, una tecnologica e una ricreativa.

Molto interesse ha destato la descrizione del fiore all’occhiello del centro garfagnino, quando Coiai ha presentato le due isole robotizzate per prototipazione e lavorazione – complete di hardware e software – di sculture; del laser scanner a elevate prestazioni e ampio spettro di applicazioni; del centro di lavoro a controllo numerico adatto ad ogni tipo di lavorazione, anche in 3D; una lucidatrice manuale, che assolve alle funzioni tradizionali della lavorazione della pietra.

Il Preside della Facoltà del Politecnico di Bari, Prof. Claudio D’Amato, il Prof. Vito Albino, docente del Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management del Politecnico, il Prof. Calogero Montalbano, ricercatore, e il Prof. Giuseppe Fallacara, ricercatore, hanno, nei loro interventi, ricordato l’importanza delle sinergie tra i differenti soggetti che compongono le filiere, che agendo in rete, sono deputate a creare nuove esperienze imprenditoriali con la conseguente creazione di posti di lavoro.

In tutto questo i presenti si sono augurati che il governo vari al più presto il Provvedimento start-up Italia, pacchetto di proposte per favorire la nascita di nuove imprese. E a Bari hanno le idee chiare: se in autunno arriverà da Roma “Sturt-up Italia”, Garfagnana Innovazione potrebbe proprio fare da tutor industriale per la Puglia.

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.