Un quadro a tinte fosche per l’economia toscana quello che emerge dal rapporto Ires Toscana per la Cgil, reso noto questa mattina a Firenze.
Redditi e pensioni che perdono in modo marcato rispetto al costo della vita, precarietà dilagante, l’industria in una situazione drammatica, tassi di occupazione (soprattutto femminile) ai minimi. Se il 2011 è stato un anno molto difficile, l’anno in corso sta dando risultati ancora peggiori. In particolare la crisi sociale, in linea con il dato nazionale, propone numeri impressionanti: ai 126.000 disoccupati infatti che riportano il dato al 1998 vanno aggiunti i 38.000 cassintegrati medi e i circa 4.000 lavoratori in contratto di solidarietà ad orario ridotto. 168.000 lavoratori quindi su un totale di 1.564.000 occupati in regione che costituiscono il 10,75% del totale. Più di una persona su 10 in Toscana, quindi, vive uno stato di disagio.
In modo particolare la crescita delle iscrizioni alla mobilità è del 2%, con la sola Prato ancora in controtendenza, e del 26% della disoccupazione ordinaria (+ 10.887). Nei primi tre mesi del 2012 nel raffronto con il 2011 cala del 12% la cassa integrazione (in controtendenza però a febbraio e marzo quando riprende a crescere) mantenendosi però su livelli molto elevati simili al 2010. La cassa in deroga, di cui è stato proposto il superamento da parte del Governo, rappresenta il 47% del totale. (source Agipress)
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