Bagni di Lucca mosca “nera” della politica locale… in tutti i sensi

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Capita passando lungo la statale 12 dell’Abetone e del Brennero, poco fuori Bagni di Lucca, in direzione della montagna pistoiese, che ci s’imbatta in una delle tante piccole aziende che in quest’area producono statue di gesso.

Aziende che hanno fatto la fortuna di questa zona.

Capita spesso di vederle, le statue e tutto il resto, esposto a bordo strada. Cavalli, madonne, cristi, di varie taglie e misure e  tutti di un colore bianco abbagliante.

Capita transitando, come questa mattina, di vedere Lui, o meglio loro. Una dozzina di busti del Duce in bella mostra lungo la statale. Sguardo alto e apparentemente sprezzante dell’ormai caldo sole di fine maggio, che batte sul lucido cranio.

A completare l’opera, per evitare inutili incomprensioni,  la scritta Dux sul piedistallo.

L’ apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952 , n. 645 (contenente “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo della Costituzione”), anche detta “legge Scelba”, che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque “fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità “di riorganizzazione del disciolto partito fascista”, oppure da chiunque “pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”.

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