Durante il consiglio comunale straordinario indetto per discutere attorno all’Imposta Municipale Unica (IMU), Emma Biagioni, ragioniere e consigliere di opposizione con il gruppo Spaio Libero, ha stilato una relazione che potesse meglio spiegare questa nuova imposta.
L’IMU è stata inserita dal Governo Monti nel cosiddetto Decreto Salva Italia approvato a fine dicembre 2011: dal 1° gennaio 2011 sostituisce l’ICI ed in futuro andrà ad inglobare anche le altre addizionali comunali.
Vecchia ICI, nuova IMU – “Dal 2012 abbiamo l’istituzione di una nuova imposta che ha sì molte caratteristiche comuni con la vecchia ICI ma è a tutti gli effetti un nuovo modello di tassazione – spiega Emma Biagioni nella sua relazione – e andrà a sostituire non solo l’ICI ma anche alcune imposte dirette, quali le addizionali comunali e l’irpef sui redditi fondiari”.
“l’IMU andrà ad aggravare il peso tributario sopportato dai cittadini. Le variazioni fra le due imposte sono infatti rilevanti e soprattutto lo sono sempre in modo peggiorativo per il contribuente”: innanzitutto perché le basi imponibili aumenteranno, ma “vanno aggiunte altre variazioni importanti quali il ritorno della tassazione delle abitazioni principali e le norme che regolano la tassazione degli altri immobili che danno sì la facoltà agli enti di applicare aliquote più basse di quelle base ma, obbligandoli a versare il 50% dell’imposta di base allo stato, di fatto non permetteranno sconti.”
ICI e IMU a confronto – Confrontando le norme che regolavano l’ICI con le nuove direttive per l’IMU si rileva che “Erano esclusi tutti i fabbricati adibiti ad abitazione principale e le relative pertinenze, ma anche i fabbricati dati in comodato ai figli ed ai parenti in linea retta, così come erano agevolati i fabbricati di proprietà di anziani ricoverati presso case di cura e residenze per anziani. Ora tutti questi immobili sono di fatto imponibili per l’IMU e mente per l’abitazione principale e per una pertinenza per categoria catastale è prevista un’aliquota agevolata dello 0.4% (che il comune può ridurre o aumentare dello 0.2) ed una detrazione dall’imposta, per le altre tipologie di fabbricati, ad esempio quelli dati in comodato, l’IMU dovrà essere pagata con l’aliquota ordinaria dello 0,76% (variabile dal comune in più o meno dello 0,3).”
Per rendere concrete questi numeri che possono risultare di difficili comprensione per i cittadini Emma Biagioni ha riportato alcuni esempi pratici citando casi che possono essere comuni a molti, schematizzando:
Persona fisica proprietaria dei seguenti immobili:
immobile A7 rendita 1324,71 euro utilizzato come prima casa;
n. 2 locali uso cantina/deposito cat. C2 rendite € 201,42 e 52,83 pertinenze dell’abitazione principale;
immobile A3 dato in uso gratuito al figlio che lo adibisce ad abitazione principale.Fino al 2011 non pagava ICI.
Nel 2012 il conteggio IMU, considerando le aliquote base e il fatto che solo una pertinenza può usufruire dell’aliquota agevolata per l’abitazione principale, vede un risultato di imposta da pagare di € 1.399,87.
Se poi il comune applicasse per disgrazia sui fabbricati diversi dall’abitazione principale l’aliquota massima del 10,6 per mille, questo contribuente si troverebbe a pagare la rilevante somma di € 1.627,80.
Società artigiana proprietaria di due immobili, uno cat. D1 (opificio, capannone etc.) rendita € 2.550 e uno cat. A10 (uso ufficio) rendita 383,47.
Nel 2011 ha pagato un imposta ICI di € 1.078,00 mentre nel 2012 pagherà un IMU di € 1.465,75 applicando l’aliquota base e di € 2.044,33 se il comune deliberasse l’aliquota massima.
Pensionato usufruttuario di n. 2 immobili donati ai figli che vi risiedono.
Rendita di ogni immobile € 387,34.
Fino al 2011 non pagava niente in quanto un immobile risultava sua abitazione principale e l’altro era in uso al figlio.
Nel 2012 pagherà un IMU così calcolata:
sull’immobile dove vive con un figlio
€ 387,34 . 5% . 160 = 65.073,12
€ 65.073,12 . 0.40% = 488,05 – 200 (detr. base) = 60,29Sull’immobile dove vive l’altro figlio
€ 65.073,12 . 0,76% = 488,05Per un totale di € 548,35 che per alcuni pensionati corrisponde a un mese di pensione.
Le difficoltà per i Comuni – L’introduzione di questa nuova tassa mette in difficoltà non solo i cittadini ma anche le amministrazioni comunali che, vista la non completa chiarezza delle norme attuative dell’IMU, si troveranno in difficoltà a stilare il bilancio di previsione per il 2012: “lo stato ha prorogato l’approvazione dei bilanci comunali al 30 giugno 2012 e quindi l’amministrazione ha tempo per valutare e decidere le modifiche regolamentari alla norma” continua la relazione, “ma da quest’anno tutte le deliberazioni regolamentari e tariffarie relative alle entrate tributarie degli enti locali dovranno essere inviate al Ministero dell’Economia e delle Finanze, il quale potrà valutare anche negativamente eventuali deroghe o modulazioni delle aliquote e delle detrazioni applicate.” E quindi rimandare al mittente il bilancio preventivo. “Un atteggiamento prudente potrebbe essere quello di arrivare all’approvazione del bilancio e del regolamento di applicazione dell’IMU in tempi abbastanza brevi in modo di avere la possibilità di apportare eventuali modifiche laddove il Ministero rilevasse rischi di illegittimità alle variazioni tariffarie applicate”.
Inoltre c’è preoccupazione sulla reale possibilità per i comuni di applicare le aliquote minime o addirittura ridotte, come previsto alla normativa che regola l’applicazione dell’IMU: questo perché, pur avendo una certa autonomia, il comune dovrà comunque “fare i conti con la parte di IMU di competenza dello stato, che ammonta al 50% dell’imposta calcolata applicando l’aliquota base alla base imponibile relativa agli immobili diversi dall’abitazione principale (0,76% variabile in più o meno dello 0,3). Questa parte dell’imposta andrà allo stato indipendentemente dall’aliquota applicata dal comune, il quale si troverebbe, nel caso in cui decidesse di applicare aliquote minime, nell’impossibilità di recuperare perfino i soldi necessari alla copertura dei costi sostenuti per la gestione del tributo”.
Insomma c’è grande preoccupazione da parte dell’amministrazione comunale di poter far quadrare i conti con un imposizione fiscale del genere, ma è comunque volontà di tutte le parti in gioco di collaborare e ed avere unità di intenti sulla programmazione di bilancio.
Le proposte di Spazio Libero – A questo proposito il gruppo consiliare di opposizione Spazio Libero, durante il consiglio comunale di venerdì 2 marzo ha proposto all’amministrazione comunale di prendere in considerazione alcuni punti:
“Verificare puntualmente e scrupolosamente ogni capitolo di spesa cercando di apportare tutti i tagli possibili”, chiedendo “di privilegiare i servizi essenziali per i residenti senza aggravarli di spese che possono essere in qualche modo evitate;
Cercare di adottare una lotta all’evasione più scrupolosa di quanto fatto fino adesso – citando a questo proposito la faccenda delle case vacanza abusive che si trovano sul territorio comunale, le quali spesso risultano prime case di residenti all’estero;
Cercare, per quanto possibile, di mantenere alcune agevolazioni, collegandole magari anche ai redditi dei soggetti passivi, come ad esempio detrazioni che vadano ad azzerare l’imposta sull’abitazione principale per le fasce deboli;
fare il possibile per riuscire a mantenere le aliquote sui livelli base stabiliti dalla norma”.
L’ordine del giorno – Ultimo punto, questo, recepito con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno secondo il quale:
Il Consiglio Comunale di Barga
Valutato positivamente lo spirito collaborativo e l’unità d’intenti fra tutti i gruppi consiliari, buon auspicio per una futura e seria programmazione di bilancio;
Preso atto dell’entrata in vigore della nuova imposta municipale unica (IMU);
Ritenuto prevedibile l’aggravio fiscale per i cittadini, soprattutto quelli con i redditi più bassi;
Ritenuto che tutto ciò potrà determinare una notevole riduzione dei servizi offerti ai cittadini.
Esprime
preoccupazione per i tagli economici che le Amministrazioni Comunali subiranno e che incideranno negativamente sui servizi offerti;
Esprime altresì preoccupazione per l’onere fiscale che subiranno le famiglie a seguito dell’entrata in vigore dell’IMU.
Auspica
che il Governo possa chiarire i numerosi dubbi interpretativi e le evidenti ingiustizie che l’applicazione della nuova tassazione determinerà per le Amministrazioni Comunali e per le famiglie italiane.
Ritiene
importante cercare di mantenere le aliquote al livello più basso possibile, tenuto conto dei tagli che ci saranno dai trasferimenti statali e compatibilmente con i servizi da offrire ai cittadini .
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