Garfagnana: fallimento su tutta la linea

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Siamo stati i primi a commettere l’errore perché forse non volevamo crederci. Nel leggere che due assessori sembravano legati alla Garfagnana siamo saltati sulla sedia. “Allora non è vero che la valle è abbandonata a se stessa”. Ci abbiamo creduto, poi la realtà ci è caduta addosso come un macigno. La Garfagnana è veramente abbandonata.

Eppure è proprio così. Da oggi – dopo Firenze – anche Lucca è distante secoli dalla Garfagnana. La nuova giunta Baccelli infatti non ha neppure una assessore proveniente da uno dei 16 comuni della Garfagnana.
La questione è molto grave anche alla luce del fatto che 12 comuni su 16 sono governati dalla stessa coalizione che si trova a Palazzo Ducale e quindi il territorio è ben predisposto anche come bacino di voti. Ma dove l’errore?
Di fatto le maggiori responsabilità cadono sul Partito Democratico garfagnino ormai distante dalla gente e che non ha saputo esprimere in maniera compatta e seria nomi di altissimo livello da poter portare a Lucca. Le divisioni, la frammetarietà, la precarietà del partito purtroppo lasceranno un segno indelebile per i prossimi cinque anni, senza dimenticare che alla prossima tornata per la rielezione del candidato alla camera dei Deputati perderemo l’onorevole Mariani a favore di un candidato del PD di Capannori.
Insomma un vero e proprio dramma politico che si tradurrà in “dimenticanza”. O per lo meno questo il tragico miraggio che dovremmo evitare.

Ma questo mio articolo non intende aprire polemiche. Tutt’altro. Osservare gli errori e da questi ripartire. Questo è il momento di iniziare a fare quadrato e lavorare al futuro della nostra terra. Mettere in gioco competenze e ruoli e lavorare all’unisono perché terminati i progetti progettati e finanziati dalla giunta Tagliasacchi, dalla Provincia non dovranno arrivare solamente soldi per le emergenze (come già accade da un paio di anni).
In gioco c’è molto del nostro futuro che passa attraverso la viabilità, la sanità, il lavoro e le nostre (poche) risorse.

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