Si è parlato ancora di Barga sui media nazionali. Stavolta se n’è occupata la trasmissione “Il viaggiatore” su Rai Radio 1, nella puntata andata in onda nella mattina di domenica 20 novembre (la puoi ascoltare qui).
Come ci riferisce una abbonata del Giornale di Barga, Laura Angelini, si è parlato di una quercia millenaria presente nel territorio di Barga. Il prof. Carlo Cambi (insegna Teoria e politica del Turismo all’università di Macerata), l’ha voluta inserire in una lista di “patriarchi verdi” per proposte di itinerari pagano/religiosi.
A dire la verità non risulta la presenza di una quercia millenaria nel barghigiano, come ci ha confermato oggi lo stesso prof. Carlo Cambi che rettifica quanto affermato. Nell’intervento il suo riferimento a Barga era legato al fatto di essere un po’ la “capitale” putativa della Valle del Serchio (molte grazie). In realtà la quercia di cui parla si trova nel comune di Camporgiano. La pianta in questione è una “Quercus petrae” (nome comune rovere) e la si trova nel censimento degli alberi monumentali del Corpo Forestale dello Stato.
E per quanto ci riguarda? Niente querce, ma piante monumentali e secolari sì.
Esistono nelle nostre montagne diversi castagni con età che vanno dai 600 agli 800 e passa anni di vita. Molti si trovano a Renaio, tra cui forse il più noto è il “Castagno di Annibale” o “Castagno dell’elefante” che sorge nei pressi della piazza di Renaio.
La pianta porta questo nome in quanto la tradizione vorrebbe che ad esso il generale cartaginese Annibale abbia legato uno dei suoi elefanti che si era ammalato, nel corso della sua discesa verso Roma, dopo la vittoriosa battaglia del fiume Trebbia e prima di ingaggiare l’altrettanto vittoriosa battaglia del Trasimeno.
La frazione di Renaio è nota a livello nazionale per i suoi castagneti costituiti da piante plurisecolari; solo altre 2 o 3 zone possono competere per numero e valore di individui presenti: Morrice (TE), Terelle (FR) e Capranica (VT). Altri castagni ragguardevoli sono presenti a Sommocolonia e a Cima Abetaio dove si trova un castagno monumentale (inserito anch’esso nell’elenco del Corpo Forestale) alto circa 15 m e con una circonferenza di 8,6 m.
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