Il “Nuovo corriere di Lucca” non è più in edicola. Da oggi, dopo otto anni di pubblicazioni, il giornale, che insieme a Nazione e Tirreno era uno dei tre quotidiani della provincia di Lucca non è più in edicola.

L’editore ha deciso di sospendere improvvisamente le edizioni di Lucca, Viareggio e Prato del quotidiano ‘Nuovo Corriere’. A tutti i redattori va la nostra solidarietà e tra le prese di posizioni sulla vicenda da registrare anche quella  bipartisan dei senatori Manuela Granaiola, Andrea Marcucci (Pd) e Massimo Baldini (Pdl) che reputano la decisione è molto grave:

” La nostra solidarietà incondizionata va ai giornalisti e ad i poligrafici della testata – scrivono in una nota –  Stigmatizziamo il comportamento dell’editore che contravvenendo a qualsiasi regola- aggiungono i parlamentari- ha comunicato la decisione di chiudere le edizioni locali a cose fatte. Il Nuovo Corriere è un quotidiano che a Lucca ed in Versilia si è fatto apprezzare per la vivacità delle sue cronache e per la professionalità dei suoi redattori. All’editore chiediamo di porre in essere da subito un rapporto con i lavoratori e che siano verificate tutte le possibilità affinché il quotidiano possa tornare ad avere pagine di cronaca nelle tre aree in questione”.

Solidarietà e vicinanza ai giornalisti e ai poligrafici del Nuovo Corriere di Lucca e Versilia anche dall’on. Raffaella Mariani (Pd).

“Ho appreso con dispiacere e sconcerto della decisione dell’editore: l’improvvisa sospensione delle pubblicazioni non può che destare viva preoccupazione per gli effetti che tale scelta può produrre nel nostro territorio. Il Nuovo Corriere contribuisce da anni alla pluralità dell’informazione nella nostra provincia. E in questo tempo abbiamo potuto apprezzare la professionalità di giornalisti e poligrafici che adesso rischiano il posto di lavoro. Per questo – conclude Mariani – auspico che l’editore voglia riconsiderare la sua posizione, aprendo un confronto che comprenda i lavoratori per scongiurare la definitiva chiusura della redazione lucchese”.