Karin Schirmer con il suo allevamento Intisstar’s, dove cresce con amore cani di razza educandoli senza usare condizionamenti negativi o positivi – come punizioni o cibo – ma solo pazienza ed esperienza, è ormai per Barga una persona di famiglia e una realtà nota a tutti.
Arrivata qui più di dieci anni fa, porta avanti nel suo allevamento nei Latriani una passione che la anima dai tempi dell’adolescenza e che nel tempo l’ha portata anche a grandi soddisfazioni, come l’adozione dei suoi cuccioli da parte di personaggi famosi o la vincita di competizioni internazionali.
Ma il vivere per la propria passione, traendovene anche profitto, abitare in un luogo circondato da una natura possente ed in compagnia dei suoi amati animali non è sempre come vivere nel giardino dell’Eden.
La vita di Karin, infatti, appare per certi tratti molto dura, concentrata completamente attorno a cuccioli e adulti che richiedono un impegno continuo “Trecentosessantacinque giorni all’anno, almeno dodici ore al giorno”, tanto da dover rinunciare, a volte, anche a un po’ di vita sociale o a svaghi e vacanze.
Il suo modo di crescere levrieri Sloughi e Saluki, Russell, Terrier, Chihuahua e Pastori tedeschi assorbe le sue energie completamente ed una parte della sua mente, anche quando le cure del giorno sono compiute, resta sempre concentrata sui suoi cani; per portare avanti una passione del genere, così emotivamente e fisicamente impegnativa, serve una tenacia e una costanza non ordinari.
Appena un anno fa Stefano Elmi raccontò il lato felice dell’allevamento Intissar’s dalle pagine de ll Tirreno, ma nel piacere di condurre un’attività del genere c’è anche una forte componente di sacrificio e di rinuncia, con tutte le difficoltà che porta la dedizione totale e il vivere sola e isolata con a disposizione solo la propria forza.
Certo è un business, ma il rapporto che Karin insatura con i suoi animali va ben oltre la vendita: non solo si premura di crescere cani sani e ben ducati alla socialità ma, anche contro il suo interesse, non si sottrae nello sconsigliare l’acquirente se riconosce che non sarà in grado di prendersi cura di un cucciolo o addirittura a riprendere indietro un cane che non viene amato come meriterebbe e che finirebbe per essere infelice.
In più, la sua attività non è facile dal punto di vista logistico: nonostante l’allevamento disti solo dieci minuti da Barga, per raggiungerlo esiste una sola strada sterrata forse più simile a una frana che a una carrozzabile: dalla provinciale per Barga si scende infatti verso il Rio Latriani e si risale parte della costa opposta su una strada che risente malamente di ogni episodio di maltempo.
Facile rimanere isolati da quelle parti, ed è probabile che tra qualche anno – se non qualche mese – serviranno interventi importanti per evitare che l’isolamento divenga permanente: per giungere all’allevamento si attraversano almeno sei proprietà diverse, ma Karin è l’unica a percorrere quella strada ogni giorno ed è comprensibile quindi che oltre a lei, forse nessuno se non qualche cacciatore si preoccupi dello stato delle cose.
Il maltempo del 25 ottobre scorso, unito alla forte pioggia e al vento di qualche giorno fa hanno notevolmente peggiorato la situazione della strada già difficilmente percorribile con un fuoristrada; tecnicamente è una questione privata, ma il fatto che una persona e un’attività produttiva possano rimanere completamente isolati forse è un problema che dovrebbe interessare l’intera comunità.
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