Una notte da incubo. La forte ondata di maltempo che si è abbattuta sulla zona dal tardo pomeriggio di martedì alle prime ore del mattino di ieri 26 ottobre hanno duramente colpito la Media valle del Serchio e Barga è stato sicuramente tra i comuni più coinvolti con oltre una ventina di frane di notevole entità, strade chiuse, soprattutto nella montagna, allagamenti.
A Mologno, la piena del fossato dove è rimasto travolto Gianluca Bertoncini, fortunatamente salvato in tempo, ha causato diversi danni ed allagamenti alle abitazioni della zona ed anche la chiusura per un paio d’ore della strada Mologno-Barga e della sottostante SR 445.
Allagamenti anche nella zona sottostante di Mologno, nei pressi del centro commerciale.
Notte da dimenticare anche a Fornaci dove diversi scantinati e garage di abitazioni sono andati sotto circa 30 cm. d’ acqua. Tra le zone più colpite l’area vicino al supermercato Conad.
Come riporta un report stilato stamattina dalla Comunità Montana della Media Valle del Serchio, tra le altre emergenze frane e smottamenti in località Lato a Barga; la temporanea chiusura per frana delle strade di Pegnana e di Buvicchia ed in località la Mocchia; strada riaperta a senso unico alternato ad Albiano per frana. Strada di Valdivaiana chiusa fino al pomeriggio; sessanta metri di manto stradale fatti letteralmente esplodere dall’acqua sulla strada di Fornioni che rimane chiusa.
Danni e allagamenti anche nel capoluogo. Una frana si è staccata sotto uno dei piloni portanti del vecchio ponte che congiunge Via Pontevecchio con Largo Biondi, ma al momento, secondo i tecnici, non sarebbero stati rilevati problemi di stabilità anche se si sta monitorando la zona visto che la frana si è distaccata nei pressi di una abitazione.
A causa delle numerose emergenze a Barga fin dalla nottata è stato aperto il COC (centro operativo comunale di protezione civile) sotto la direzione dell’assessore alla protezione civile, Pietro Onesti.
Oltre ai dipendenti Comunali e della Comunità Montana che hanno lavorato senza sosta, sono stati attivati i volontari dell’Associazione Carabinieri con compiti di soccorso e regolamentazione del traffico. Al lavoro per tutta la notte anche Carabinieri, Vigili del Fuoco e, per i soccorsi all’uomo di Mologno, gli operatori della Misericordia del Barghigiano.
Tra gli altri comuni colpiti quello di Coreglia con allagamenti a Piano di Coreglia (via Nazionale, Via del Colle, località Case d’Andrea). Allagamenti anche a Ghivizzano in località Centesima e interruzione temporanea della strada tra Lucignana Tereglio. Sono inoltre esondati i torrenti Rio e Sapiana. Nel primo caso si è dovuti intervenire per ripristinare la viabilità di accesso al nucleo abitato di Molino del Betto.
Infine si registra la caduta di piante sulla linea dell’alta tensione in loc. Gragliana nel comune di Fabbriche di Vallico dove è rimasta chiusa al traffico la strada Fabbriche di Vallico – Gragliana per esondazione del torrente Turrite che ha eroso un tratto di carreggiata.
La situazione è comunque ancora in divenire e sicuramente il bilancio dei danni salirà ancora. Il presidente della Comunità Montana, Nicola Boggi, ha indetto per venerdì mattina a Borgo a Mozzano una riunione con tutti i sindaci della Media Valle per fare il punto della situazione e stabilire gli interventi da mettere in atto.
Intanto, su maltempo, protezione civile e prevenzione del dissesto idrogeologico riceviamo e pubblichiamo questo intervento dell’on. raffaella mariani (PD)
La prima ondata di maltempo di questa stagione ha portato con sé nuovi disastri e nuove vittime. Le tragiche conseguenze delle piogge di queste ore registrate nelle province di Massa Carrara e di La Spezia dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto fragile sia il nostro territorio.
Anche la provincia di Lucca negli anni passati ha pagato un prezzo molto alto. In queste circostanze nelle nostre zone le precipitazioni sono state meno intense e, pur registrando disagi, il nostro territorio ha retto, forte anche dell’intenso lavoro di messa in sicurezza portato avanti in questi anni da enti locali, Provincia e Regione.
La prevenzione resta lo strumento migliore per affrontare le emergenze: interventi mirati, per salvaguardare l’integrità di un territorio che, come la maggior parte delle altre province toscane, vede la totalità dei suoi comuni classificati a rischio.
Ma se l’impegno di Regione e Provincia è stato consistente, non possiamo certo guardare con soddisfazione alle decisioni del Governo che ha tagliato del 90% i fondi al Ministero dell’Ambiente, mentre i vincoli del Patto di stabilità costringeranno nel 2011 l’amministrazione regionale a ridurre a circa un quarto gli impegni per la prevenzione rispetto ai 60 milioni dell’anno scorso.
Non va meglio alla Protezione civile, a cui nel 2006 erano destinati 216 milioni: i tagli decisi dal governo Berlusconi li hanno ridotti a soli 94 per l’anno corrente. In pratica una riduzione del 56% del fondo utilizzato per gli aiuti nelle emergenze. A questo si aggiungono le segnalazioni di ritardi nel trasferimento delle risorse da parte del Ministero del Tesoro anche al dipartimento della Protezione civile: solo per fare un esempio tali ritardi hanno compromesso l’esecuzione rapida dei lavori di messa in sicurezza necessari in seguito agli eventi alluvionali del 2009 per la nostra regione, per l’Emilia Romagna e per la Liguria.
Continuiamo a ritenere scellerata la norma introdotta dal milleproroghe 2010 che prevede la cosiddetta “tassa sulle disgrazie”: uno ‘scaricabarile’ che di fatto riversa sulle regioni l’onere di reperire le risorse indispensabili aumentando al massimo le tasse di loro competenza. Sollecitiamo le forze politiche della maggioranza ad individuare misure adeguate per non abbandonare territori e cittadini. Se il federalismo è questo, auguriamoci di voltare pagina al più presto.
Raffaella Mariani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente alla Camera
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