Intervista al Sen. Andrea Marcucci sullo stato della Garfagnana

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Abbiamo incontrato il Senatore del PD, Andrea Marcucci al quale abbiamo posto alcune domande sulla Garfagnana.

Senatore, la valle del Serchio sta subendo le conseguenze delle difficoltà economiche. Molte aziende stanno vivendo crisi con soluzioni spesso difficili. Da tempo attraverso le pagine del Giornale di Castelnuovo stiamo richiamando gli amministratori a ripensare e riformulare il futuro della valle. Commerciale, industriale o turistico? Lei cosa ne pensa.
E’ chiaro che stiamo attraversando una situazione di eccezionale gravità che si ripercuote inevitabilmente anche nelle nostre terre. Da una parte dobbiamo fare di tutto per difendere il sistema produttivo locale, i livelli occupazionali, portando risorse per realizzare opere pubbliche ed incentivando ricerca ed innovazione.  Dall’altra è necessario saper leggere alcune tendenze che ormai sono definite. In modo particolare penso che la Garfagnana e la Valle del Serchio possano giocare con crescenti chance la carta della sostenibilità ambientale e del turismo di qualità. Da questo punto di vista i dati sull’aumento dei flussi turistici sono molto incoraggianti. Turismo vuol dire strutture adeguate, servizi, enogastronomia, cultura. In questa direzione possiamo vantare il piano di restauro sulle rocche e sui castelli, che fu approvato nel periodo in cui fui chiamato a fare il sottosegretario, e che nei prossimi anni rappresenterà  un bacino culturale di grande importanza. Inoltre con lo scioglimento delle APT, è ancora più  necessaria la pianificazione di una efficace strategia di marketing territoriale che riguardi tutta la valle.

La difficile situazione impone scelte ardue alle amministrazioni locali. Qual è la sua posizione in merito alla possibilità di edificare in Garfagnana l’Unione dei Comuni?
Ormai è chiaro a tutti, anche sulla base di alcune norme contenute nella manovra del governo, che la strada da seguire è quella dell’integrazione dei servizi. Mi sono opposto con forza al provvedimento che voleva abrogare i piccoli comuni. Sappiamo bene quanto sia importante in Garfagnana, in termini di presidio del territorio, la presenza dell’Ente Locale e quanto conti lo spirito di servizio dei  nostri amministratori. Certo si pongono argomenti che dovranno essere al centro, ormai, di una riforma costituzionale e che ci riguarderanno molto da vicino. Se infatti si procederà all’abolizione delle Province, in un contesto in cui i Comuni avranno sempre meno risorse, resta in piedi solo l’Ente Regione, che è geograficamente lontano da noi. Per questo nel dibattito parlamentare sarà fondamentale sottolineare l’importanza ed il ruolo di enti intermedi, in grado di supportare le esigenze e le necessità dei piccoli comuni, in aree montane come le nostre. Sia chiaro che la soppressione dei piccoli Comuni non porterebbe ad alcun risparmio ma a molti disagi in più per i cittadini.

Parliamo di Sanità. Ancora una volta ci troviamo divisi tra ospedale di Barga e ospedale di Castelnuovo con il rischio di perdere entrambi. Quale la sua ricetta per una soluzione giusta e funzionale?
I continui tagli delle risorse disponibili, che vengono destinate dallo Stato per la  sanità, pongono  il problema della riduzione dei costi di gestione dei due presidi ospedalieri, pena l’inarrestabile dequalificazione dei servizi erogati. Bisogna prendere una decisione importante e definitiva. Non abbiamo alternative. Altrimenti il rischio che corriamo è proprio quello di perdere l’occasione del nuovo piano di investimenti previsto dalla Regione. Già ora registriamo evidenti disagi nella popolazione della Valle, che per alcune cure o interventi opta per altre soluzioni ritenute più qualificate. Le strade che abbiamo davanti sono due:  portare a totale compimento l’integrazione dei due presidi con una netta separazione delle funzioni e quindi concretizzare economie di spesa oppure realizzare un presidio unico, il famoso monoblocco, dove concentrare tutti i servizi oggi dislocati sui due edifici, che poi risulta essere la direzione prevalente intrapresa in Toscana. Per quanto riguarda la localizzazione, la scelta non potrà che essere tecnica.  Certo è che  la Valle non può permettersi una stagione di scontri e di insensati campanilismi. Senza preconcetti il mio impegno sarà quello di ascoltare i nostri Sindaci ed i cittadini, con l’obiettivo di trovare una soluzione condivisa. Due sono le cose che ci stanno a cuore: la qualità dei servizi e l’efficienza di gestione.

Parliamo di politica. La Garfagnana sembra aver smarrito la bussola dopo la scomparsa di alcuni grandi padri. Certamente la Democrazia Cristiana aveva fatto da collante ai 16 comuni della valle, ma oggi si incontrano troppi scollamenti. In quale direzione bisognerebbe lavorare per tornare a fare politica comunitaria?
Senza nulla togliere alla nobile storia della DC,  vorrei sottolineare  che, proprio in questi ultimi anni, grandi interventi infrastrutturali sono stati realizzati dalla Provincia con le amministrazioni locali. Mi riferisco in modo particolare  all’adeguamento della viabilità di fondovalle,  realizzata dalle amministrazioni di Andrea Tagliasacchi prima  e  di Stefano Baccelli, poi. La storia, quindi, non si è fermata. Ma la ricetta giusta, ancora una volta, non è la concorrenza tra campanili, sempre più una guerra fra poveri,  ma il dialogo, l’integrazione e la definizione di strategie, programmi e progetti di area. Non c’è questione che riguardi lo sviluppo socio-economico della Garfagnana, e più in generale della Valle del Serchio, che non possa essere portata avanti senza il massimo coordinamento istituzionale. E senza distinzione di appartenenza. Questo è il terreno di lavoro, non ce ne sono altri. E’ sempre stato così. La politica svolge il suo ruolo quando offre risposte concrete a problemi concreti e per di più in tempi che devono essere sempre più rapidi. In questi anni non si può dire che siamo stati fermi, programmi e progetti importanti sono stati finanziati: viabilità, scuole, sanità, trasporti, sociale, servizi e promozione. Le sfide certo  non finiscono mai e i sistemi economici locali devono essere competitivi, partendo proprio dalle risorse che esprimono e valorizzano.

Infine l’ambiente.
Barga – come al solito – ha mostrato che la raccolta differenziata è possibile e soprattutto una cosa ben fatta. In Garfagnana fino a quando non verrà sciolto il nodo Severa l’immondizia troverà un percorso tortuoso. Il gestore unico sarà la soluzione che risolverà ogni questione?
La raccolta differenziata è il sistema più efficace, non c’è altro da aggiungere.  Quindi è determinante l’organizzazione e l’efficienza  dei servizi.  La crisi  che ha colpito la società Severa ha certamente aggravato il contesto in cui operiamo. Le istituzioni locali sono ormai da tempo, fortemente impegnate a trovare una via di uscita.  Le direttive ed i piani regionali prevedono una programmazione interprovinciale e la costituzione di un gestore unico. In questo modo tutti i territori saranno avviati verso forme più strutturate per la raccolta e smaltimento dei rifiuti. In questo ambito lavoriamo perché siano avviate a soluzione le nostre preoccupanti vicende e possa, anche in Garfagnana, essere ridefinita ed intrapresa una nuova politica ambientale, sostenuta da adeguati servizi. Il fatto che in passato siano stati commessi errori, non ci deve impedire di guardare avanti.

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