…e poi non rimase nessuno. Archivi e archivisti nella crisi italiana

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Una volta Elio Lodolini ha scritto una grande verità: A ssicurare la memoria del passato per costruire l’avvenire è oggi il compito che più che mai spetta agli archivisti.

È indubbiamente un onore e uno sforzo quotidiano assolvere un compito così gravoso; tanto più nei tempi difficili in cui viviamo. Purtroppo, in questi ultimi anni la crisi economica ha colpito il settore culturale e, in particolar modo, quello archivistico: gli archivi sono sempre stati la “Cenerentola” dei beni culturali, i primi a soffrire dei continui tagli e ridimensionamenti imposti. Una realtà sconosciuta ai molti; chi però frequenta quotidianamente questi ambienti come utente si può facilmente render conto delle tangibili difficoltà vissute da questi istituti, dal loro personale e dai fruitori. Una situazione che, viste le risorse sempre più scarse investite in questo settore, non è destinata a migliorare col tempo. Per richiamare l’attenzione sul disastro cui si sta andando incontro, l’ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana), in collaborazione con società di studi storici e con un’enorme parte dell’amministrazione archivistica statale e non statale, organizza quattro giorni di iniziative di denuncia e protesta su tutto il territorio nazionale. All’evento, che si terrà dal 12 al 15 ottobre, è stato dato il significativo titolo di “…e poi non rimase nessuno. Archivi e archivisti nella crisi italiana”.

Un archivio non è un ammasso indecifrabile e polveroso di carte. Un archivio è un complesso di documenti parlante: esso consente di preservare la memoria del nostro passato, comprendere chi siamo oggi e assicurare la tutela dei nostri diritti. Per evitare che gli archivi facciano la fine dei Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, possiamo tenerci informati sul calendario e i luoghi – dislocati in tutta Italia e in tutta la Toscana – dall’apposito sito.

Tra coloro che hanno aderito per il momento si segnalano Ferruccio de Bortoli, Paolo Rossi, Benedetta Tobagi, Carlin Petrini, Luca Mercalli; qui il manifesto programmatico di queste giornate.

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