Oltre 1.000 nuove assunzioni entro settembre in provincia di Lucca

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Sono 1.140 le nuove assunzioni già previste dalle aziende della provincia di Lucca per il periodo luglio-settembre 2011: 14 ogni 1.000 addetti, in perfetta aderenza con quanto avviene a livello regionale e nazionale.
Questo è quanto emerge dalle previsioni del “Sistema informativo per l’occupazione e la formazione” Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, che ricostruisce il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese.
Dall’analisi delle graduatorie provinciali a livello nazionale, Lucca risulta nella parte medio-alta della classifica solo rispetto alla quota di assunzioni di laureati e diplomati (39ª), in riferimento alla quota di assunzioni femminili si colloca circa a metà graduatoria (61ª), ma appare nelle ultime posizioni sia per le assunzioni a tempo indeterminato (91a), che per la richiesta di figure di alto profilo (95ª) e per la quota di assunzioni di giovani (99ª).
Andando ad analizzare i risultati a livello settoriale, si evidenzia che 220 sono le assunzioni previste dall’industria (il 19% del totale), mentre salgono a 920 quelle attribuibili ai servizi (corrispondente al rimanente 81%). Di quest’ultimo 370 unità sono attribuite al turismo, 260 ai servizi alle persone, 160 al commercio e 120 in altri servizi (prevalentemente servizi alle imprese).
Tuttavia sono 540, il 58,5% del totale, le assunzioni a carattere stagionale in entrata nel settore dei servizi (di cui ben 290 al turismo e 210 ai servizi alle persone), mentre sono solo 40, il 17.7% del totale, quelle relative all’industria. Questa importante differenza è dovuta in primo luogo alla diversa incidenza della stagionalità nei due comparti, con una prevalenza dei servizi legati al turismo, e in secondo luogo al diverso ricorso della cassa integrazione guadagni che, nonostante un calo rispetto al 1° trimestre del 2010, è ben più elevata nei settori industriali.
Rispetto alle classi dimensionali, sono le imprese di piccole dimensioni (da 1 a 9 dipendenti) che prevedono il numero più alto di assunzioni (540), le grandi aziende (oltre 50 addetti) stimano di assumere 320 unità e quelle di medie dimensioni (da 10 a 49 addetti) intendono fare 280 nuove assunzioni, di cui ben il 70,3% è a carattere stagionale e prevalentemente nel settore del turismo e della ristorazione.
Le professioni più richieste, con contratti prevalentemente stagionali, sono le “intermedie” (740 unità, pari a due terzi del totale) di cui i cuochi e i camerieri rappresentano 260 assunzioni programmate e 200 riguardano gli addetti nei servizi della cura della persona e di sicurezza. Seguono i commessi di piccoli esercizi commerciali e gli addetti all’accoglienza (complessivamente 170 unità). I commessi, però, potranno aspirare in un caso su tre ad un contratto a tempo indeterminato.
Considerando, quindi, la tipologia di contratto applicato per le nuove assunzioni a livello provinciale si prevede che il 12,8% sia a tempo indeterminato (contro il 20,1% a livello regionale e il 28,3% a livello nazionale), l’84,3% a tempo determinato (78,8% in Toscana), di cui il 50,6% per attività stagionali e il 33,7% con contratti di prova, di sostituzione temporanea di personale o per ragioni legate alla copertura dei picchi di attività. In fine. Le assunzioni previste con altre forme contrattuali, quali l’apprendistato, l’inserimento (con esclusione dei contratti interinali) sono solo il 2,9%.
Scendendo nell’analisi dei settori, l’industria prevede di adottare per il 14,1% dei casi contratti a tempo indeterminato, mentre nei servizi la percentuale scende al 12,5%.
In questo comparto, spicca il dato relativo alle assunzioni a tempo indeterminato dei servizi alle imprese (47,6%), seguito dal commercio con il 15,1%, mentre il turismo e i servizi alle persone scendono rispettivamente al 6,7% e 2,7%. Le attività legate al turismo e ai servizi alla persona mostrano, invece, una preponderanza per contratti a tempo determinato di tipo stagionale: rispettivamente il 76,2% e l’80,8% del totale assunzioni.
Relativamente alle caratteristiche dei candidati, le imprese lucchesi richiedono nel 52,5% dei casi che i dipendenti in entrata siano “con esperienza”, nel 10,6% dei casi si tratta di personale considerato di “difficile reperimento”, mentre solamente nel 7,7% delle entrate riguarda personale immigrato.
Le assunzioni “riservate agli under 30” raggiungono il 21,9% del totale, dato che sfiora il 50% se vengono considerate anche quelle imprese per cui non è un requisito importante l’età del candidato.
Discorso analogo per le donne che sono preferite nel 17% dei casi di nuove assunzioni. Le “professioni rosa” più richieste sono quelle di commessa per piccoli esercizi commerciali, tecnici amministrativi e addetti alla ristorazione.
Concludendo l’analisi si denota ancora un atteggiamento di prudenza da parte delle imprese nell’assumere nuovo personale, comportamento legato a una ripresa “a singhiozzo” dell’economia nazionale, che alterna trimestri con risultati incoraggianti a trimestri meno brillanti. Anche la provincia di Lucca risente di questo andamento, legato soprattutto alla scarsa dinamica dei consumi interni, che si evidenzia in un maggior utilizzo dei contratti di tipo stagionale per il settore servizi e in una scarsa integrazione del personale delle attività industriali che, almeno nella prima parte dell’anno, hanno fatto ancora ricorso alla cassa integrazione straordinaria e in deroga.

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