La storia del legame tra Barga a Firenze, durato più di mezzo millennio, 1342-1859, ha vissuto una giornata indimenticabile con la venuta nella nostra cittadina del sindaco fiorentino Matteo Renzi, invitato al teatro Differenti per la consegna del S. Cristoforo d’Oro.
Non è che di questa antica appartenenza abbia detto più di tanto, però è indubitabile che la sua presenza abbia riempito i cuori di noi barghigiani, abituati sin dalla nascita a vedere sugli architravi delle case del Castello stemmi in pietra ricordanti quel passato. Personalmente ricordo l’emozione che provai ad una processione di S. Cristoforo di qualche anno fa nel momento in cui il gonfalone del Comune di Firenze, dopo chissà quanti anni, rientrava con tutta la sua autorità dentro Porta Reale.
Qualcuno in Barga si è meravigliato della ricercata visita e relativo premio, adducendo che una tale presenza poco ci azzecca con la Barga Fiorentina di felice memoria, perché in fin dei conti Renzi è solo il sindaco di Firenze, quindi, pro-tempore, alfiere delle insegne della città. Come a dire che ben altra è la valenza storica del legame di Barga con Firenze: Repubblica Fiorentina, Medici, Granduchi, ecc.
Premesso che ciò è già molto e che Renzi è deputato per una tale missione di gemellaggio storico, atto che andrebbe realmente fatto con scambi culturali, va detto che la storia conferisce al Comune di Firenze e al suo rappresentante un ruolo ben più importante che travalica ogni altra appartenenza politica di Barga all’allora stato fiorentino.
Infatti, se noi andiamo a leggere la storia del passaggio di Barga a Firenze, vediamo che questo si svolse in un primo momento con un trattato siglato il 31 gennaio del 1331, ab incarnazione (nostri 1332) proprio con il Comune di Firenze, accordi che così recitano: “In prima che intra qui a chalende di dicembre prossimo che viene faranno et cureranno sì et in tale modo che la terra di Barga sarà alla voluntà et alla ubidientia del comune di Firenze, et che i barghesciani riceveranno un capitano per lo comune di Firenze, et faranno guerra come piacerà al comune di Firenze, et riceveranno ogni quantità di gente che il comune di Firenze vi vorrà mandare, a cavallo, o a piedi, et non faranno triegua ne pace co nemici del comune di Firenze ne niuno trattato co detti nemici”. Coloro che in questi 1331 o 1332 trattano per i barghigiani il passaggio del Comune di Barga al Comune di Firenze sono Neri da Montegarullo e i fratelli Bizzarro e Natino dei Bizzarri, su incarico del Consiglio della Terra di Barga intenzionato, e questo sin dalla morte di Castruccio Castracani che avvenne nel 1328, di togliere il loro castello e la terra dal dominio lucchese.
Seguì l’assedio lucchese con la rioccupazione della Terra di Barga che avvenne il 15 ottobre 1332. Il 29 dello stesso mese i quattro Sindaci di Barga furono fatti comparire davanti a Luogotenenti di Re Giovanni di Boemia, agli Anziani e Consiglio di Lucca camminando sulle ginocchia, in tunica, in capelli, colla corda al collo e mani giunte ad implorare pietà e così costretti a rinnovare il giuramento di fedeltà a Lucca. (Carlo De Stefani: “Barga diviene fiorentina”, 1893).
Da lì a poco Lucca per mano di Giovanni di Boemia entra in un vorticoso giro d’interessi che vedranno in campo varie potenze, soprattutto Pisa, alla quale si arrende nel 1342. In questi frangenti Barga entra nei possedimenti fiorentini a seguito dei trattati intercorsi tra la città del giglio e Pisa.
Altro documento che ci dichiara l’importanza che ebbe il Comune di Firenze per le sorti di Barga risale al 1360, anno in cui fu redatto lo Statuto della Terra, dove nell’introduzione si dice che fu fatto: “Al tempo della podesteria e comando del nobile e probo uomo Roberto fu Martello di Firenze, onorevole Podestà e Capitano per conto del magnifico e potentissimo CComune di Firenze della terra di Barga e Sommocolonia e delle altre terre esistenti nella provincia e parti della Garfagnana sottoposte al Comune Fiorentino”.
Come visto solo dopo verranno per Firenze le signorie, i Medici, le Repubbliche e i Granduchi. Quindi alle origini di Barga fiorentina sta e resta il Comune di Firenze, di cui Renzi è l’attuale sindaco, il quale venendo a Barga il 24 luglio per la consegna dell’appropriato S. Cristoforo d’Oro, più o meno consapevolmente, ha reso omaggio con la sua presenza ad una storia che ci onora e durò tra alterne vicende, appunto, più di mezzo millennio.
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