Il Serchio delle Muse: il secondo appuntamento si terrà a Castiglione di Garfagnana

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Continuano gli appuntamenti con “Il Serchio delle Muse”, il festival lirico che fa risuonare del bel canto le notti d’estate dei più suggestivi borghi della Garfagnana.
Si terrà domani (domenica 23 luglio), alle 21,15, in piazza Vittorio Emanuele a Castiglione di Garfagnana, il secondo concerto lirico della rassegna, che vedrà la partecipazione di Roberto Iuliano (tenore), Marzio Giossi (Baritono), Cristina Martufi (soprano), Livio Scarpellini (tenore), Lucia Scialla (soprano), Choi Seing Pil (Basso). Al pianoforte il M° Roberto Barrali.
Gli autori saranno Verdi, Puccini, Donizetti, Giordano e Rossini. Protagonisti, ancora una volta, i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Di seguito il programma dettagliato.
Il basso Choi Seing Pil interpreterà l’aria “O tu Palermo” dai “Vespri Siciliani”, che altro non è che il saluto alla città da parte del patriota Giovanni da Procida, appena giunto per animare la rivolta dei vespri. Il tenore Roberto Iuliano ed il baritono Marzio Giossi metteranno invece in scena il duetto “E’ lui… desso … l’infante” da “Don Carlos”. Altri “pezzi forti” verdiani saranno il duetto del prologo de “Simon Boccanegra” con il basso Choi ed il baritono Giossi e l’aria “La mia letizia infondere” da “I lombardi alla prima crociata” che sarà cantata dal tenore Roberto Iuliano.
La splendida voce di Cristina Martufi incanterà la platea con Trovatore ed ancora Don Carlo con la grande aria di Elisabetta di Valois “Tu che le vanità”. Al soprano Lucia Scialla toccheranno, invece, i ruoli pucciniani di Mimì (“Si, mi chiamano Mimì” ed il duetto “O soave fanciulla” con il tenore Iuliano) e Liù (“Tu che di gel sei cinta”)
Donizetti è affidato, invece, al tenore Livio Scarpellini che interpreterà la celebre aria “Una furtiva lagrima” dall’Elisir d’Amore, e la cavatina di Tonio “Ah mes amis …. pour mon ame” da “La figlia del Reggimento”. Questo brano è particolare perché è un banco di prova per il tenore che deve cantare i famigerati “nove do”.
L’ingesso è libero.

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