Quindici anni fa la tragica alluvione che colpì la Versilia e la Garfagnana

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La mattina del  19 giugno 1996 il cielo della Versilia era terso nessuno si sarebbe aspettato quello che sarebbe successo di lì a poco:  una rapidissima evoluzione meteorologica che  portò a straordinarie precipitazioni (con punte di oltre 150 mm in un’ora sull’alto bacino del Vezza) che causarono svariati smottamenti e fecero ingrossare a dismisura i corsi d’acqua.

In poche ore, tra la Versilia e la Garfagnana, caddero 475 millimetri d’acqua. Quattordici le vittime, centinaia le persone evacuate, 3.500 famiglie coinvolte, oltre 4.000 abitazioni danneggiate e un paese, quello di Cardoso, interamente distrutto.

A nemmeno un mese dall’alluvione vennero stanziati per le famiglie 5 miliardi di contributi per la prima assistenza e aiuti per le imprese. Due mesi dopo gli abitanti di Fornovolasco ritornarono nel loro paese.

Cinque mesi più tardi il Governo approvò un decreto per finanziare la seconda fase: 130 miliardi per la ricostruzione (65 per il risarcimento danni ai privati, 71 per le imprese). A due anni di distanza terminarono i lavori di ricostruzione e di messa in sicurezza dell’intero territorio per un ammontare di 247 miliardi). Sempre nel 1998 si aprirono i cantieri per la ricostruzione delle case distrutte del paese di Cardoso.

Un sistema quello adottato per la ricostruzione, identificato come “Modello Versilia” in cui per la prima volta le decisioni vennero spostate a livello locale, consentendo di utilizzare al meglio le risorse disponibili. Come ha ricordato qualche tempo dopo lo stesso Vannino Chiti, allora Presidente della Regione: “La Versilia ha dimostrato che anche la pubblica amministrazione, se adeguatamente sostenuta e organizzata, è in grado di funzionare, di dare risposte efficienti”.

A quindici anni dall’alluvione, molte le iniziative per ricordare quel triste giorno: le celebrazioni sono state aperte il 14 giugno, a Cardoso, con il convegno sul ”118 e l’emergenza in Versilia”, a cui è seguita l’esercitazione della Protezione Civile delle Pubbliche assistenza toscane con un campo montato a Pontestazzemese.

Oggi, sempre a Cardoso, in programma un incontro sul ”modello Versilia”. Domenica, invece, il via alle celebrazioni solenni per il 15 anniversario dell’alluvione.

“Il nostro ricordo – ha spiegato Michele Silicani, sindaco di Stazzema – è una memoria che ha sempre guardato al futuro. Fin dai primissimi giorni che seguirono il disastro del 19 giugno 1996 la Comunità stazzemese ha cercato di ricostruire negli stessi luoghi le ragioni di una esistenza in sicurezza a Cardoso e negli altri paesi. Con queste iniziative legate al 15° anniversario dell’evento alluvionale vogliamo aggiungere al ricordo una riflessione con due convegni  uno sulle politiche territoriali del 118, l’altro sulle politiche di difesa del  suolo per passare dalle politiche dell’emergenza a quelle della programmazione”.

Il sindaco di Pietrasanta, Domenico Lombardi, invece, ha ricordato: “Quella del 1996 è stata un’Apocalisse che rimarrà indelebile nella memoria di tutti i versiliesi. Una tragedia che mise in ginocchio la nostra terra, con quattordici vittime e interi paesi distrutti. Nessuno si risparmiò, nei giorni seguenti, nel dare una mano a chi aveva perso tutto”.

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