I tempi sono quelli; la stagione dei funghi, tempo e condizioni climatichwe permettendo, è ormai alle porte e, visto l’avvicinarsi del periodo propizio, l’ Assessore al territorio della Comunità Montana Cristina Benedetti ricorda che, dal 1° gennaio 2011 è in vigore la nuova Legge che disciplina la raccolta dei funghi nei territori della Regione Toscana. Si tratta della legge regionale n. 58 del 2010 che modifica la precedente legge del 1999.
Così l’assessore Benedetti sottolinea che la raccolta dei funghi è consentita nei boschi e terreni non coltivati nei quali sia permesso l’accesso e non sia riservata la raccolta. E per far questo si devono seguire particolari norme. Intanto la raccolta può essere esercitata da un’ora prima del sorgere del sole a un’ora dopo il tramonto. Non devono inoltre essere usati strumenti che rovinano il micelio, lo strato superficiale del terreno e la vegetazione (rastrelli).
È vietato inoltre l’uso di sacchetti di plastica ed i funghi devono essere riposti in contenitori rigidi e aerati, così da poter diffondere le spore.
Province, Comunità Montane e Unioni di Comuni sono titolari delle procedure autorizzative per la costituzione di aree di raccolta riservata a fini economici e di raccolta a pagamento su terreni in concessione appartenenti al patrimonio agricolo forestale regionale.
Le stesse istituzioni possono prevedere divieti di raccolta, per un massimo di due giorni a settimana, per motivi di tutela ambientale o per armonizzare lo svolgimento di attività diverse all’interno delle aree boscate.
E per quanto riguarda i permessi, per la raccolta dei funghi sul territorio toscano occorre l’autorizzazione che viene rilasciata dalla Regione Toscana e non più dal Comune di residenza del richiedente e che è valida su tutto il territorio regionale; per la ricerca all’interno dei parchi, nazionali o regionali, occorre prendere visione dei rispettivi regolamenti che possono prevedere ulteriori autorizzazioni e modalità di raccolta diverse da quelle fissate dalla legge regionale.
Per ottenere l’autorizzazione i residenti in Toscana devono versare 13 euro per un permesso valido sei mesi oppure 25 euro per un anno; tali importi sono ridotti della metà per chi risiede nei territori classificati montani ai sensi della L. 991/1952.
Coloro che vogliono raccogliere i funghi nel solo territorio del comune di residenza non sono tenuti a richiedere il permesso.
Da sapere inoltre che il limite di raccolta giornaliero per persona è di tre chilogrammi a testa, salvo il caso di un singolo esemplare di peso superiore; il tetto giornaliero sale a dieci chilogrammi solo nel caso in cui i residenti nei territori classificati montani della Toscana raccolgano nel proprio comune di residenza. Non ci sono limiti, invece, per imprenditori agricoli e soci di cooperative agroforestali che, in possesso dell’attestato di idoneità al riconoscimento delle specie fungine, rilasciato dagli ispettorati micologici, svolgano la raccolta, a fini di integrazione del proprio reddito, nella provincia di residenza.
In questo caso occorre far pervenire, anche in via telematica, una semplice dichiarazione di inizio attività alla Comunità Montana, Unione di Comuni o Provincia di competenza. Gli stessi soggetti possono chiedere, inoltrando apposita domanda alla competente amministrazione provinciale, analoga deroga ai limiti di raccolta anche per territori provinciali diversi da quello di residenza
Infine l’assessore Benedetti ricorda che ch va in cerca di funghi è bene che indossi un abbigliamento adatto alle condizioni meteo e all’ambiente che si intende visitare; deve essere in possesso di un’adeguata preparazione fisica; avere una buona conoscenza del territorio. Il tutto, unito a prudenza e attenzione, possono contribuire a evitare incidenti anche seri.
Informazioni più dettagliate si possono trovare sul sito della Comunità Montana della Media Valle (www.cmmediavalle.it).
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