Crisi Corsonna: salta la trattativa con Zago

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La crisi del Corsonna si fa sempre più nera

Ci sono novità e purtroppo non belle per la crisi dello Scatolificio Corsonna. L’imprenditore veneto Bruno Zago si è tirato fuori dalla trattativa che lo vedeva unico possibile acquirente (anche se in affitto e per un tempo limitato e con condizioni abbastanza pesanti circa la riduzione dei posti di lavoro) della fabbrica di Castelvecchio Pascoli.
E’ stato il sindaco Marco Bonini, questa mattina, ad informare i dipendenti della lettera inviata per mail e fax dal rappresentante della Pro Gest, la società di Zago che rendeva noto appunto la decisione di non voler proseguire con alcuna trattativa e che Zago non era più interessato a rilevare lo scatolificio Corsonna.
A questo punto la situazione si fa ancora più critica e se non si troveranno nuovi acquirenti  che siano interessati e che presentino u nuovo piano industriale – sarebbe peraltro questo l’impegno annunciato anche nei giorni scorsi dalle istituzioni – si rischia di andare al fallimento.
Il rischio è  che, con l’uscita di scena dell’unico possibile acquirente, non esistano più i presupposti per portare avanti il concordato preventivo; presupposti che si basavano anche sulla proposta presentata a suo tempo dalla Pro Gest.
I dipendenti sono quindi con il fiato sospeso ed attendono di conoscere quale sarà l’epilogo della procedura per la richiesta di 12 mesi di  cassa integrazione straordinaria che è stata avviata lo scorso martedì.
Da parte della Provincia di Lucca ci sarebbe anche un tentativo di coinvolgere la Regione Toscana a trovare una soluzione alla crisi. Uno degli imperativi è impedire che la produzione si fermi completamente. E’ stata richiesto al Commissario Giudiziale oltre che agli attuali proprietari, la Famiglia di Luigi Marcucci, di farsi carico di disporre una liquidità minima, necessaria per non bloccare del tutto l’attività produttiva della fabbrica. Operazione che consentirebbe di salvaguardare il patrimonio aziendale e renderebbe la ditta più appetibile per eventuali nuovi compratori.
Ma da parte della proprietà non sussisterebbero, a quanto è trapelato, possibilità di intervenire ulteriormente.
A pochi giorni dalla festa del Lavoro, che dovrebbe essere un giorno di festa appunto, la situazione del Corsonna e dei suoi dipendenti assume toni ancora più foschi e rende l’atmosfera particolarmente pesante e drammatica.

I dipendenti comunque non mollano. Vogliono continuare a far sentire la loro voce e da lunedì, ogni giorno, avvieranno un presidio. Saranno presenti a Castelvecchio anche in assenza di lavoro; l’ultimo appiglio, al momento, per resatare legati allo scatolificio e per esprimere la loro preoccupazione e la loro più che civile protesta.

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