Vi presento i nostri

-

VI PRESENTO I NOSTRIdi Paul WeitzUSA 2010 ————Ultimo capitolo per la fortunata saga avviata undici anni orsono con Ti presento i miei. Stavolta la coppia formata da Greg – diminutivo di Gaylord – Fotter (Ben Stiller) e Pam Byrnes (Teri Polo) è diventata genitrice di due gemelli, l’imbranatissimo Henry (Thomas Robinson) e l’acida Samantha (Daisy Tahan). A complicare le già esistenti difficoltà di portare avanti il menage familiare si aggiungono tentazioni extraconiugali (per Greg una svampita
rappresentante di farmaci interpretata da Jessica Alba, per Pam il redivivo ex fidanzato Kevin, miliardario new age interpretato da Owen Wilson) e la condizionante onnipresenza del suocero Jack (Robert de Niro). Dopo aver subito un infarto, questi infatti si convince di dover trasmettere la carica di pater familias proprio a Greg, unico uomo rimasto in casa; e ciò nonostante la naturale avversità e malafede che nutre nei suoi confronti. Sentimenti confermati in una serie di equivoci che ricalcano i precedenti episodi.
Il cast annovera anche Blythe Danner, Dustin Hoffman, Barbra Streisand, Harvey Keitel e Laura Dern; tutti gli interpreti si prestano ad una gamma di personaggi ormai stereotipati, e le new entry (soprattutto l’insignificante Alba) mancano completamente di verve. L’umorismo presunto dell’esile sceneggiatura è diviso a metà strada tra la volgarità (basti pensare alla scena iniziale che ruota intorno ad una visita medica anale) e la ripetitività, con qualche sprazzo di luce dovuto ai piccoli Fotter (e al sempreverde Sfigatto). Neanche Stiller e De Niro appaiono convinti dell’esito della pellicola, ripiegando lo sviluppo dei loro personaggi su un sentimentalismo quasi imbarazzante che culmina nell’ultima, stucchevole scena dal clima natalizio (non si scordi la discrasia tra tempi di uscita delle pellicole stelle e strisce nella madre patria e da noi). Insomma, un tv movie di pessima qualità, dove la mano malferma del regista (colui che un tempo fece un bellissimo film di nome About a boy) cerca di mantenere la storia a passo col web (vedi i titoli di coda) ma finisce col far rimpiangere la schiettezza del primo episodio, o il feroce umorismo del secondo.

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.