Gli spara dieci colpi di pistola e lo ferisce alla gamba e all’addome. E’ successo stamattina nel comune di Barga, tra Fornaci e Ponte all’Ania, dove un pensionato di 75 anni ha sparato all’imprenditore Umberto Guidugli, 66 anni, residente a Castelnuovo, spedendolo all’ospedale.
Autore del gesto, quasi sicuramente un raptus di follia legato ad una storia vecchia di tre anni, Luigi Pardini, 75 anni, residente ai Bertolotti, località di Fornaci di Barga.
Tutto è successo attorno alle 12,25 di oggi quando il Pardini si è recato in loc. Le Pedone, in una zona al confine tra i paesi di Fornaci e Ponte all’Ania, dove si trova l’azienda della vittima, l’Ambiente Pulito 2001, che si occupa dello smaltimento di rifiuti industriali.
Pardini si è piazzato davanti alla porta del container che funge da ufficio ed ha aspettato che il Guidigli aprisse. Aveva con sé la pistola che deteneva regolarmente, una Beretta LR calibro 22 ed era intenzionato in tutto e per tutto ad usarla. Quando la vittima si è affacciata, senza dire una parola, il pensionato ha cominciato a fare fuoco scaricando l’intero caricatore, dieci colpi. I primi due colpi sono andati a segno, colpendo Umberto Guidigli alla gamba e all’addome, ma l’uomo ha avuto poi la prontezza di chiudere immediatamente la porta e così gli altri colpi sono andati a conficcarsi nella struttura metallica dell’infisso.
Così come era arrivato, senza dire una parola e senza nemmeno tentare di entrare all’interno dell’ufficio per finire l’opera, il Pardini se n’è andato. Forse ha desistito perché aveva finito i colpi. Il caricatore della Beretta può contenere infatti dieci colpi e dieci sono stati i colpi sparati, come confermano anche i dieci bossoli rinvenuti in seguito dai Carabinieri.
All’interno del piccolo ufficio, a terra, il Guidugli dolorante e sanguinante e la segretaria, Roberta Fiori, 41 anni, di Filecchio, che è rimasta miracolosamente illesa dalla gragnola di spari che ha investito il container. E’ stata proprio lei a dare l’allarme ed a chiamare i Carabinieri ed il 118.
Umberto Guidigli è poi stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Lucca dove è stato sottoposto ad una operazione all’addome per rimediare ai danni provocati da uno dei proiettili. Le sue condizioni sono al momento stazionarie e non corre pericoli di vita, nonostante il grande shock e lo spavento. L’uomo peraltro soffre di problemi cardiaci ed è portatore di quattro bypass.
Subito dopo l’allarme scattava la caccia all’uomo che si concludeva in poco tempo. Il Pardini veniva rintracciato ed arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Castelnuovo in loc. La Quercia al civico 13, nei pressi della casa che a quanto pare è alla base di questo inspiegabile gesto.
“Potevo essere all’ospedale anche io. Mi è andata davvero bene”. Così Roberta Fiori, la segretaria della vittima e la diretta testimone del tentato omicidio che ha scosso la tranquilla comunità di Fornaci di Barga.
E stata proprio lei a fornirci la dinamica di quello che è accaduto: “Ho scorto il Pardini avvicinarsi al nostro ufficio da una finestra. Ho avvertito il mio principale che si è affacciato sulla porta per accogliere l’uomo. Non ha fatto in tempo ad aprire che il Pardini ha cominciato a sparare. Ha sparato due colpi prima che il mio principale riuscisse a richiedere la porta e poi ha continuato a sparare numerose volte. Io mi sono nascosta sotto la scrivania e non so quanto l’aggressore sia rimasto poi fuori dall’ufficio. Ho solo chiamato Guidugli per sapere come stava e se era ferito e poi appena ho potuto ho dato l’allarme”.
“Non riesco davvero a spiegarmi il perché di questo gesto – ci racconta ancora – tentare di uccidere una persona per pochi spiccioli.
Così Roberta Fiori ci racconta anche del motivo che starebbe alla base di questo raptus di follia che poteva costare la vita al suo principale ed a lei stessa. Solo pochi spiccioli, in una storia che è iniziata ben tre anni fa e che oggi ha avuto il suo terribile epilogo.
Come ci dice, da tre anni va avanti una diatriba tra il Pardini e il Guidigli, proprietario di un appartamento che si trova in loc. La Quercia 13, nel luogo dove poi lo sparatore è stato arrestato. “Il Pardini – racconta – doveva andare ad abitare nella casa ed aveva anticipato una caparra di 500 euro per alcuni lavori che il Guidigli aveva effettuato nell’appartamento. Poi avrebbe deciso di non voler prendere in affitto la casa e da allora aveva preteso la restituzione di quella caparra che però il proprietario non aveva mai voluto restituire”.
“Più volte aveva richiesto quei soldi, ma non avrei mai immaginato che sarebbe arrivato a tanto. Nessuna minaccia prima di adesso”.
Dopo l’arresto Luigi Pardini è stato condotto nella caserma della Compagnia Carabinieri di Castelnuovo dove gli è stato contestato il reato di tentato omicidio. Di lui si sta occupando per la Procura della Repubblica il dott. Giannino.
Lascia per primo un commento
Lascia un commento