Si è svolta domenica 10 ottobre nella consueta cornice del bel giardino di Casa Pascoli la Festa nel Borgo della Poesia, come ogni anno organizzata da Fondazione Pascoli, Misericordia e Donatori di Castelvecchio Pascoli e tanti altri importanti partner per ricordare l’arrivo del Poeta sul Colle di Caprona, nel lontano 1895.Come ogni anno in autunno, la festa si è articolata attorno alla rievocazione degli antichi mestieri, alla promozione e vendita dei prodotti tipici e a un lauto banchetto itinerante a base di insaccati e pane casereccio, polenta dolce con ricotta e ossi di maiale, castagnaccio, befanini e vino novello, seguiti poi da mondine e dai balli del gruppo folclorico La Muffrina.
Quest’anno più che mai la festa è stata dedicata al castagno e ai suoi frutti, che incantarono Giovanni Pascoli – arrivato da una terra, la Romagna, dove il castagno era quasi sconosciuto – che, pochi mesi dopo il suo arrivo in Media Valle, con il poema in latino “Castanea” vinse un premio letterario, tanta fu la sua fascinazione verso l’”Albero del Pane”.
A parlare del rapporto con il Castagno da parte del Poeta e di tutta la popolazione, una bella mostra allestita presso la foresteria di Casa Pascoli, con numerosi scritti autografi del poeta e oggetti di uso comune proposti dal Museo del Castagno di Colognora e l’incontro “Il castagno fra tradizione e modernità”, con relatori Pietro Luigi Biagioni, esperto di tradizioni popolari e Ivo Poli, Presidente dell’Associazione Nazionale “Città del castagno”.
Il primo ha tracciato l’identità storica del castagno, la sua funzione “sociale” che coinvolgeva comunità intere durante tutte le fasi della coltivazione e della raccolta del prezioso frutto, che non era certo l’unico prodotto ricavato dal castagno. Come anche Giovanni Pascoli narra nei suoi scritti, ogni parte della pianta era utilizzata nella povera vita dei contadini: le foglie per il letto del bestiame, i rami più grossi per i pali della vigna, la pula per riavviare i fuochi del metato, i ciocchi per creare calore sotto i graticci…
L’incontro è proseguito poi con le parole di Ivo Poli, che ha invece parlato degli usi e delle problematiche della castanicoltura oggi, con le insidiose malattie moderne, con lo stress che le logiche di mercato causano alle piante, con i disciplinari e l’impegno che gli enti hanno emanato per rimediare ai danni creati alle belle selve di castagno nei decenni scorsi, quando l’Albero del Pane aveva perso il rispetto che gli era stato sempre tributato nei secoli. Il tutto accompagnato dalla voce di Piero Nannini, che ha letto la traduzione di alcuni passi del poema Castanea.
A seguire, una bellissima novità nel giardino di Casa Pascoli, con l’esibizione – la seconda in assoluto – della neonata Orchestra Sinfonica Giovanile della Media Valle e Garfagnana, una realtà composta da cinquanta musicisti al di sotto dei venticinque anni, che, diretti dal maestro Arduino Gottardo, hanno accompagnato Piero Nannini nella narrazione della favola in musica del compositore lucchese Francesco Cipriano.
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