Una lunga giornata di sole ha finalmente sancito la nascita della Festa della Rovella, rinata dalle sue stesse ceneri e riproposta nei luoghi che la videro nascere.Fornaci Vecchia, nella giornata di domenica 19 settembre è stata un brulichio di persone, profumo di pesce fritto, schiamazzi di bambini e chiacchiere di adulti come non lo era da anni; l’anno l’scorso una prova generale della festa fu fatta sotto il nome di “pappatoria”, quest’anno è stato il “prototipo” della Rovella, l’edizione numero zero da cui poter cominciare a lavorare seriamente per migliorare ogni aspetto necessario.La festa, che nel programma iniziale doveva svolgersi nella giornate di sabato 18 e domenica 19, è stata concentrata nella sola domenica, a causa delle proibitive condizioni meteo, ma alla fine è stato un successo: la misericordia di Castelnuovo, con la sua cucina da campo, assieme ad alcuni volenterosi fornacini , ha provveduto a friggere pesciolini già dalla tarda mattinata, e, all’uscita della messa celebrata straordinariamente nella chiesa del SS.Nome di Maria per concludere i festeggiamenti della festa titolare, in pochi minuti sono stati serviti 20kg di pesce.
Un successo inaspettato, dato che, nel pomeriggio si è dovuto correre ai ripari acquistando altro pesce. Stesso successo per le torte: delle 40 preparate dalle signore fornacine, nel primo pomeriggio erano rimaste solo le briciole. Ottimo segnale per gli organizzatori, che non aspettavano una così vasta partecipazione.
Dal pomeriggio, poi, con via Provinciale chiusa al traffico dall’incrocio con via Piave fino alla chiesa Vecchia, alcuni banchetti di artigianato hanno fatto bella mostra di se, assieme a qualche volenteroso che ha portato in strada anche “le cose di una volta” per un baratto o un’ offerta in cambio di qualche cimelio ripescato dalle cantine.
Interessante da curiosare anche l’esposizione presso l’iNStallazione di Venti d’Arte di alcune delle opere d’arte che sono state protagoniste durante la passata edizione di (S)passo tra l’arte.
Saltato il torneo di briscola per motivi organizzativi e per l’incertezza del tempo, si è invece disputata la “Staffetta dei rioni”, per la quale hanno gareggiato tre rappresentanti di Fornaci Vecchia, Centro, Caterozzo e Case Operaie correndo per le vie del vecchio quartiere.
Ad allietare il pomeriggio, oltre alla frittura di mangiatutto da consumare sui tavolini sparsi qua e la in piazza S. Antonio e piazza della Chiesa, una bella tombolata e la lotteria parrocchiale, nonché, per i più piccoli, i giochi di un tempo allestiti lungo la strada.
Per cena, ovviamente, in tanti si sono fermati in Fornaci Vecchia, e, di ritorno dal pellegrinaggio che ha riaccompagnato le reliquie di San Ranieri a Pisa, si sono seduti ai tavoli della festa anche il Sindaco Marco Bonini e don Antonio Pieraccini.
Prima dell’ultima frittura, però, una serie di premiazioni ha svelato i vincitori del più bel balcone fiorito (Milena Marchetti); del torneo delle Porticne (vincitrice la squadra di Caterozzo seguita da Case Operaie e Fornaci Vecchia /capocannoniere Giordano De Servi) e della staffetta disputata appena pochi minuti prima, con primo classificato il rione delle Case Operaie seguito da Fornaci Vecchia, Centro e Caterozzo. Il premio per i podisti, oltre un pacco gara ciascuno messo dai commercianti del CCN, è stato un bel segnale di continuità: un’enorme coppa donata dalla gioielleria Giovanni Foli che ogni anno passerà di mano come una nostrana coppa Rimet, finchè, dopo tre vittorie consecutive, resterà nelle mani del rione più forte.
Insomma, questo prototipo ha funzionato alla grande, ed il difetto di essere stato organizzato in modo “casalingo” è stato la sua stessa forza: certo l’improvvisazione non potrà essere la chiave di volta delle prossime edizioni, ma sicuramente è servito da collante per tutti coloro che a vario titolo hanno partecipato, come base per creare un comitato, per capire come divedere i ruoli, per colmare le mancanze, insomma, per migliorarsi. Avanti Così (e largo ai giovani!).
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