Presentato a Barga il fantasy “La Tavola di Smeraldo”

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Ieri sera a Barga è stato presentato, in Piazza del Comune, il libro “La Tavola di Smeraldo” arrivato in finale nel 2003 al premio Selezione Bancarellino. Scritto da Sergio Marchi e pubblicato nei principali paesi anglosassoni e tradotto anche in greco, è un libro fantasy per ragazzi. “La Tavola di Smeraldo” è ambientata alla fine del 1500, a cavallo tra il medioevo e il rinascimento; il libro è ambientato nella città di Peschiera Borromeo, praticamente a due passi da Milano.
L’idea di tornare indietro nel tempo fino al 1568, anno in cui inizia la storia, all’autore è venuta per il fatto che oggi Peschiera Borromeo è un luogo come tanti altri che vive un po’ all’ombra di Milano, mentre nel 1500, città della nobile famiglia Borromeo, brillava di luce propria. Ma questo non è l’unico motivo, infatti è proprio in questo periodo della storia che sono presenti diversi misteri come la stregoneria e l’alchimia. “La Tavola di Smeraldo” è frutto di una ricerca dell’autore nel mondo dell’alchimia: questa è un  oggetto misterioso che sembra essere realmente esistito. Una lastra di materiale verde, dai poteri quasi magici, che la leggenda vuole sia la parte dello smeraldo perso da Lucifero quando cadde sulla Terra scacciato dal paradiso (con la parte rimanente, sarebbe stato forgiato il Sacro Graal), ritrovata da un soldato di Alessandro Magno, in una tomba ad Ebron, fra le mani della mummia di Ermete Trismegisto, definito il padre di tutti gli alchimisti. Sopra a questa lastra, lo stesso Ermete avrebbe inciso più di tremila anni fa, con una punta di diamante, uno dei più importanti testi alchemici. Testo tramite il quale si poteva ricavare la pietra filosofale e l’elisir di lunga vita. Tutto questo è veramente perfetto per una storia fantasy. Così è nata la trilogia de “La Tavola di Smeraldo”. Il libro è stato definito da vari giornalisti “L’Harry Potter italiano” ma a Sergio Marchi non piace questa definizione perché Bernardo, il protagonista del libro, è molto diverso dal maghetto inglese e soprattutto vuole insegnare a tutti i lettori giovani e non che  utilizzando la forza che ognuno di noi ha dentro di sé, anche se molte volte non ce ne rendiamo conto, non occorre né magia né droghe di sorta.

Ylenia Vesnaver

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