Questa la posizione del consigliere regionale Marco Remaschi, presidente della Commissione regionale Sanità, in merito alle notizie diffuse nei giorni scorsi da alcuni giornali che sostenevano l’ipotesi della chiusura dei piccoli punti nascita, quelli sotto i 400 parti all’anno, con conseguente indubbio peggioramento nell’erogazione dei servizi territoriali, indicando fra questi anche quello del San Francesco di Barga dove, fra l’altro, i parti annui invece sono molti di più.“I discutibili tagli operati a livello nazionale dal Governo – sostiene il consigliere Remaschi – non devono ripercuotersi sul territorio. I tagli del Governo non devono mettere a rischio il diritto alla salute dei nostri cittadini. In questi
anni, al contrario di quello che avviene con il Governo nazionale, la Sanità regionale ha raggiunti livelli qualitativi importanti con altrettanti importanti investimenti di risorse: l’ex assessore alla Salute, Enrico Rossi, oggi Presidente della Giunta Regione, si è sempre impegnato, con capacità, per migliorare i servizi sanitari, con attenzione verso tutte le realtà del territorio toscano ed in particolare, per quanto ci riguarda, verso i nostri presidi ospedalieri.
Equiparare la situazione di Barga ad altre realtà in Toscana; crea una situazione di incertezza e disagio nelle istituzioni e nella popolazione e ciò è intollerabile. Il punto nascita di Barga è una eccellenza qualitativa e quantitativa, con numeri importanti e per questo non deve essere messo in discussione. Anche in questi primi mesi del 2010 i dati confermano un trend positivo di nascite. Sono convinto che su questo sarà concorde anche l’assessore regionale Scaramuccia che potrà vedere con i suoi occhi il reparto, visto che sarà a Barga il prossimo 4 agosto. In questa occasione potrà così chiarire la propria posizione in merito a queste notizie. Vedrà che il reparto di Ginecologia e Ostetricia funziona a pieno regime con interventi e attività mediche che – ripeto – ne fanno un punto di eccellenza, non solo per la nostra valle e la nostra Asl , ma per un territorio molto più vasto.
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