Oltre cento opere di artisti del primo Novecento celebreranno la civiltà contadina della Valle del Serchio nella mostra dal titolo “L’armonia della terra”. Allestita alla Fondazione Ricci la collettiva aprirà il 3 luglio e chiuderà il 5 settembre, curata da Cristiana Ricci, Presidente della Fondazione, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, l’esposizione racconterà, attraverso le opere di Moses Levy, Alberto Magri, Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, il lavoro agricolo di donne e uomini che nel tempo hanno sfidato ogni tipo di difficoltà, per
rendere amabile quella terra che rappresentava l’unico sostegno della loro vita. Testimonianze pittoriche e grafiche, foto d’epoca, brani letterari e documenti inediti, creeranno un percorso unico attraverso le opere dei maggiori artisti toscani che ritraggono con inedita ricchezza di particolari scene di vita contadina e agreste nei primi anni del Novecento. Fu infatti in quel periodo che, nella Valle fra gli Appennini e le Apuane – così come evidenziato da Carlo Cresti, Umberto Sereni e altri autorevoli studiosi – s’instaurò un fecondo clima culturale favorito da alcuni personaggi-guida come Giovanni Pascoli e Gabriele D’annunzio, che favorì, non solo stimoli, ma anche incontri tra artisti. La mostra presenta dodici sezioni nelle quali si articolano i temi ricorrenti della vita contadina, i lavori agricoli, dalla vangatura all’aratura dei campi, dalla semina al raccolto del grano e dei cereali, la raccolta delle castagne, dette “il pane delle montagna”, la coltivazione della vite e dell’olivo, il taglio del bosco e la raccolta della legna, il pascolo del bestiame, la filatura della canapa. Per l’occasione sarà realizzato un catalogo edito da Maria Pacini Fazzi; per la Fondazione Ricci questo progetto è una naturale prosecuzione di un aspetto della sua attività: infatti, in tutti questi anni, sono state realizzate molte mostre monografiche con l’obiettivo di approfondire la conoscenza artistica del Novecento nella Valle del Serchio.
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