La Giunta Confesercenti ha analizzato i dati sul turismo nel corso dell’ultimo incontro e guarda con preoccupazione alla flessione del 2009 e all’inizio non splendido del 2010. Invito alla costituzione di un fronte comune tra le associazioni di impresa del settore per aiutare gli Enti a “fare sistema”.
I dati del 2009«I dati 2009 sul turismo lucchese – commenta la Giunta Confesercenti di Lucca – segnano una battuta d’arresto che non va sottovalutata. L’importante flessione delle presenze (-7,4%) nell’area lucchese nel 2009 (e il 2010 non sembra aver invertito per il momento la rotta) è un segnale che impone scelte nuove. Non ci consola certamente la tenuta del Comune capoluogo che cresce di 5.000 unità, quando tutto il resto della Piana ne perde quasi 20.000 o il lieve aumento degli arrivi (+1,2%)». «Sono le presenze (che calano) – e non gli arrivi (che crescono di poco)- a fare economia e fatturati e a creare indotto sul sistema commerciale. In una economia dove l’offerta di posti letto aumenta a numeri esponenziali (oltre 100 le strutture ricettive in più nei 3 anni) è necessario che anche la domanda cresca, altrimenti l’occupazione media delle camere scende e l’economia turistica rischia di non diventare quella opportunità di sviluppo che tutti stiamo “proclamando”. Da un calcolo veloce risulta che nell’area APT Lucca (senza la Versilia) l’occupazione media dei posti letto su base annua è intorno al 25%. Segno che i numeri di presenze sono molto lontani dall’offerta. Delle due l’una: o cresciamo un po’ di più o qualche impresa resterà ai margini». «E ancora la tenuta del settore alberghiero – soprattutto sul tema degli arrivi – è molto legata anche a politiche di prezzo (last minute, tariffe web, ecc.) che soprattutto in questi anni costringono le imprese a vendere anche a prezzi ribassati, pur di mantenere i livelli di occupazione delle camere. E se si riducono i prezzi e non aumentano i numeri alla fine i conti non tornano). Infine non possiamo dimenticare che il mercato turistico è in espansione a livello globale, e non può come altri mercati, giustificarsi soltanto dietro i dati della crisi». «Non abbiamo mai creduto che i flussi annuali (né quando crescono, né quando calano) dipendano dalle singole piccole azioni promozionali degli Enti Pubblici, per cui rimaniamo un po’ perplessi quando gli amministratori si “appropriano dei dati positivi” e si “giustificano sui dati negativi”. I flussi cambiano se il sistema riesce nel suo complesso a fare “brand”, a rafforzare l’offerta, a fare sinergia con i veri motori del nostro sviluppo che sono: le imprese locali e la loro quotidiana azione commerciale, gli operatori privati piccoli e grandi, i grandi canali di incoming ed in primo luogo l’aeroporto di Pisa. E su questi temi siamo indietro».
Le politiche del turismo«Qualche passo in avanti negli anni è stato fatto, ma siamo ancora lontani da una strategia turistica integrata. Serve un nuovo patto tra categorie, Comuni, Provincia, APT e Camera di Commercio per decidere insieme poche priorità e su quelle lavorare. Poi i singoli sindaci e assessori continuino a fare le locali “iniziative di accoglienza e promozione” (sempre che non siano di autovisibilità). Tra cabina di regia (che piano piano sta assumendo un ruolo, ma limitato alla sola questione eventi), conferenze provinciali sul turismo, ripetitive consulte a livello comunale e provinciale, tavoli sull’abusivismo il carro parte, ma poi è lento nel muoversi e non da seguito ai molti annunci. Per questo lanciamo la necessità di costruire un coordinamento stabile tra le associazioni di categoria del turismo e la Camera di Commercio, che interfacciandosi con i soggetti attuatori delle politiche del turismo (Apt e Enti Locali) possa aiutare a definire alcune priorità. Abbiamo inviato questa mattina una richiesta al Presidente Guerrieri perché convochi le categorie del turismo e insieme si possa contribuire a portare poche e concrete strategie»«Da dove partire? Innanzitutto dall’identificare il brand della città, il prodotto turistico da vendere e presentarlo bene. Inutile andare alle Fiere con materiali promozionali incompleti o artigianali. Abbiamo visto alla Bit e in altre occasioni materiali che non presentano un’offerta ed altri di livello “non professionale”. Se i tematismi più importanti sono Lucca città delle Mura, d’arte e di eventi, Rete del Verde e turismo attivo, Puccini e Musica, Enogastronomia, proviamo a partire da questi e presentiamoli su carta e su web in modo compiuto come fanno i nostri competitor. In secondo luogo occorre ridurre le frammentazioni. Provincia, APT, Itinera, Comuni, assessorati. La politica pubblica deve avere un filo conduttore. E i temi inconclusi sono molti: infrastrutture per il turismo (come arrivare all’aeroporto e sul territorio), finanziamenti agli eventi (cosa fare per Puccini), politiche del congressuale, la riforma attesa dal 2001 dei centri di accoglienza, la lotta all’abusivismo che non esce dal terreno delle pie intenzioni, una cartellonistica incompleta, una promozione di sistema con l’aeroporto di Pisa che ad oggi non ha dato esiti, uno scollamento tra Lucca, Valle e Versilia…»«L’unica strada per crescere è cambiare ritmo ricercando di volta in volta le priorità. Come associazione d’impresa siamo pronti dare il nostro concreto contributo, anche con la ricerca di essere più attenti a valutare, suggerire e se necessario a non avallare, azioni inefficaci o non utili ad una politica di sistema».
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