Il potenziamento della figura del referente di equipe territoriale quale figura idonea a svolgere un ruolo di coordinamento sia all’interno dello stesso gruppo sia nei rapporti con l’Azienda sanitaria.E’ uno degli aspetti qualificanti e innovativi dell’accordo aziendale 2010 con le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale, firmato nei giorni scorsi dal direttore sanitario dell’Azienda USL 2 Lisandro Fava e dal rappresentante F.I.M.M.G. Lorenzo Mencacci.
Partendo dal Piano Sanitario Regionale si stanno sviluppando progetti di grande rilevanza a livello di prevenzione e nell’ambito della cosiddetta “medicina d’iniziativa”, che significa non limitarsi ad attendere il cittadino sulla soglia dei servizi ma organizzarsi per raggiungere i cittadini “porta a porta”, rispondendo con appropriatezza e qualità ai nuovi bisogni di salute e garantendo servizi in maniera puntuale servizi adeguati alle fasce deboli della popolazione, quelle che, per condizioni socioeconomiche e culturali, hanno più difficoltà ad usufruire dei servizi territoriali, ospedalieri e della prevenzione.
L’applicazione del principio di “iniziativa” in sanità ha anche un importante impatto nella gestione delle cronicità, lavorando molto sulla prevenzione e sul contenimento. Nell’ultimo Piano sanitario Regionale è stato anche introdotto un modello – il Chronic care model – che prevede un’alleanza tra paziente e operatori sanitari per una gestione corretta e il più possibile autonoma di patologie croniche, sempre nell’ottica di medicina di iniziativa.
Con questo approccio pro-attivo e integrato si intende assicurare al cittadino servizi più accessibili ma anche coinvolgerlo con una azione costante di informazione, comunicazione e educazione sanitaria, mettendolo attivamente al centro del percorso di cura.
“Ringrazio i medici di medicina generale e i loro rappresentanti – evidenzia il direttore generale dell’Azienda USL 2 Oreste Tavanti – per aver firmato anche quest’anno un accordo che consolida di fatto i percorsi di continuità assistenziale che si stanno definendo nella nostra Azienda.
Sono funzioni importanti, che vedono appunto un lavoro comune delle equipe territoriali ed ospedaliere in fase di dimissione, che appunto operano insieme per garantire la miglior assistenza ai cittadini.
Le attività territoriali nel 2009 hanno avuto una forte implementazione e attualmente si stanno consolidando i ruoli di tutti gli attori interessati: dai medici di medicina generale e di continuità assistenziale alle altre figure convenzionate. In particolare necessario che si arrivi rapidamente ad un coinvolgimento anche dei comuni nei percorsi che riguardano in particolare la non autosufficienza e tutte quelle attività che la Regione ha previsto che debbano essere svolte dalle Società della Salute”.
L’accordo 2010, in continuità con i precedenti, che hanno portato al raggiungimento di importanti obiettivi, si propone di migliorare il collegamento e l’integrazione tra i medici di medicina generale.
In particolare, come già evidenziato, l’obiettivo principale è quello di completare e rafforzare l’associazionismo medico confermando l’ attuale organizzazione della medicina generale in equipe territoriali.
Verrà inoltre potenziato il mandato del referente dell’equipe territoriale, in funzione di una ulteriore futura aggregazione funzionale territoriale in “Unità Funzionali”.
Si tratta infatti di una figura professionale idonea a svolgere un ruolo di coordinamento sia all’ interno del gruppo tra i medici di medicina generale che la costituiscono sia con l’Azienda per quanto riguarda l’attuazione degli obiettivi concordati e la loro verifica.
Il referente è eletto dai componenti della stessa equipe ed è nominato con atto del direttore generale dell’Azienda USL 2 di Lucca.
Viene inoltre confermata l’istituzione della Conferenza dei Referenti Equipe Territoriale della quale fanno parte obbligatoriamente tutti i referenti. La Conferenza si riunisce di norma con cadenza mensile. Uno dei compiti prioritari della Conferenza dei Referenti è appunto quello di definire l’iter per la costituzione delle Unità Funzionali della Medicina Generale.
I medici di medicina generale continueranno inoltre ad essere coinvolti in maniera diretta a livello aziendale nella valutazione dell’appropriatezza della domanda (esami, ricoveri, percorsi) e dell’uso dei farmaci.
Importante anche la loro collaborazione nella prevenzione delle patologie oncologiche, grazie all’implementazione delle attività di screening.
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