Un’altra brutta visita in Chiesa Vecchia

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Non c’è pace per la Chiesa del SS. Nome di Maria che dopo la vicenda della forzatura del tabernacolo torna alla cronaca per un’altra intrusione. Nel pomeriggio di domenica 21 marzo, infatti, ignoti hanno forzato la porta che dall’interno della chiesa introduce nell’attigua sacrestia.A trovare la brutta sorpresa, il sacrestano Angelo Romagnoli, che come d’abitudine, alle 17.00 si è recato in Chiesa Vecchia per chiudere la porta principale, durante il giorno lasciata aperta per i fedeli.
Sul pavimento vicino all’entrata della sacrestia è stato ritrovato il manico di un secchio o di una cardarella da muratore, ricurvo alle estremità, sicuramente l’oggetto utilizzato per sollevare i paletti che fermano la porta. La serratura, chiusa con due mandate, infatti, non è stata forzata.
All’interno della sagrestia le ante ed i cassetti dei mobili sono stati ritrovati tutti quanti aperti, ma non è stato sottratto niente, nonostante fossero a portata di mano ostensori e calici antichi e preziosi.
Immediatamente sono stati avvisati i carabinieri della compagnia di Castelnuovo, arrivati sul posto per i rilievi, dove hanno raccolto alcune impronte ben visibili sulla porta.
Le indagini dunque proseguono in tutte le direzioni, cominciando però a far sfumare la pista delle messe nere paventate dalla prima intrusione in favore dell’ipotesi che si tratti di azioni fini a se stesse ad opera di balordi.


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