Cado dalle nubi

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CADO DALLE NUBIIta 2009di Gennaro Nunziante —————Checco (proprio Checco Zalone) è un aspirante cantante di Polignano a Mare che, lasciato dall’amatissima fidanzata Angela (Ivana Lotito), col cuore infranto se ne va in cerca del successo a Milano dove viene accolto dal cugino Alfredo (Dino Abbrescia) e dal fidanzato di lui Manolo (Fabio Troiano). Durante le sue disavventure perde la testa per la bella ragazza di parrocchia Marika (Giulia Michelini), figlia di
convinto padre leghista (Ivano Marescotti), la quale però lo snobba in favore dell’amore non corrisposto per un professore universitario. Deluso dall’esperienza Checco sta per tornarsene a casa quando il caso lo porta ai provini del nuovo talent show televisivo “I want you”.
Checco Zalone, comico targato zelig, fa il suo esordio nel cinema italiano; non deludente come molti suoi colleghi ma lungi da essere un capolavoro. Si ride ma purtroppo il grande schermo, compresso nei tempi della sceneggiatura, strappa al protagonista la spontaneità e l’immediatezza che gli sono congeniali e avvalorano solitamente il suo talento. Checco è un po’ un Candido alla Voltaire; seppure un Candido pugliese, tamarro (quanti se ne vedono in giro!) e dalle visuali ristrette; ma qui avviene il ribaltamento: la chiusura ce l’ha Checco che convive con gli “omini sessuali” o il leghista che si tiene la statua di Alberto da Giussano in salotto (“Quello cos’è, un power ranger?”) e butta nell’immondizia le orecchiette portate come regalo? In effetti la parte più riuscita del film è quella, diciamo, più “velenosetta” che prende di mira un fantomatico partito del Nord, il razzismo e l’omofobia (è indicativo in questo senso il modo in cui Checco tratta l’amico di colore: i razzismo sui generis di Checco è in qualche modo rivelatore delle posizioni preconcettuali e generaliste che affliggono la gran parte di noi italiani). È esilarante la rilettura delle canzoni neomelodiche con relative storpiature della lingua italiana (e non si può negare che questa sia a cose normali martirizzata da tanti).

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