Le farmacie, accanto ai tradizionali compiti di distribuzione di farmaci e di presidi sanitari sono chiamate a svolgere anche altri servizi nel rispetto dei Piani socio-sanitari regionali.In particolare i cittadini potranno prenotare esami diagnostici che saranno effettuati presso le strutture sanitarie accreditate e ritirare in farmacia i relativi referti.Le farmacie inoltre saranno impegnate in servizi di prevenzione e di assistenza alla persona in base alle prescrizioni del medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta come, ad esempio, la misurazione della pressione arteriosa, il controllo della glicemia e la colesterolemia.Infine le farmacie collaboreranno con i Distretti socio-sanitari per le attività di assistenza domiciliare mettendo a disposizione anche infermieri e
fisioterapisti. Il Decreto Legislativo contiene anche le nuove modalità per la stipula della convenzione nazionale delle farmacie territoriali che da anni non veniva rinnovata.
Tutto ciò è contenuto nella Gazzetta Ufficiale n.257 del 4 novembre
2009 ch e ha pubblicato il decreto legislativo 3 ottobre 2009, numero 153, attuativo dell’articolo 11 della legge 69/2009, recante l’individuazione di nuovi servizi che potranno essere erogati dalle farmacie (pubbliche e private operanti in convenzione) nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Il decreto non fa alcuna distinzione territoriale rispetto alla collocazione delle farmacie. Quindi riguarda sia le farmacie di città che quelle dei comuni, anche piccoli, anche montani.
A proposito di questi ultimi c’è da sottolineare la situazione di disagio che vivono le popolazioni a causa delle difficoltà dei trasporti e la lontananza dai grandi centri.
In pratica nei comuni montani la farmacia diventa un presidio sanitario insostituibile, anche se un privato non ne viene attratto a causa di possibili scarse entrate.
“Da qui la necessità di incentivarne l’attività dove le farmacie ci sono e l’insediamento dove non ci sono – dichiara Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana (che rappresdenta 160 comuni montani) – solo così si potranno ottenere risultati concreti di decentramento e di assistenza certa per le popolazioni”.
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