Un mese dopo il primo disastro dell’Airbus, caduto nell’oceano vicino alla costa brasiliana, c’è stato un altro incidente che ha coinvolto un velivolo simile. Questa volta si tratta d’un Airbus A310 della compagnia Yemenia inabissatosi nell’Oceano Indiano lunedì notte alle 1,30 con a bordo 153 persone. Solo un passeggero si è salvato: una quattordicenne franco-comorese, Bakari Bahia.
I passeggeri erano partiti da Parigi su un Airbus A330, tipo quello del disastro del mese scorso, ed hanno fatto scalo a Marsiglia dove sono stati raggiunti da altri francesi, molti dei quali immigranti delle Comore residenti in Francia. Da lì l’aereo è ripartito per Sana’a, nello Yemen, dove i passeggeri hanno cambiato aereo e si sono uniti ad un gruppo di turisti arabi. È stato durante il volo da Sana’a a Moroni, la maggiore delle isole Comore, che l’aeroplano ha incontrato difficoltà. Stava atterrando ma quando “l’aereo era a circa 50 metri dal suolo – spiega un testimone – invece di imboccare la corsia d’atterraggio ha deviato ed è uscito dall’asse della pista, prendendo una direzione anomala verso il mare.”.
La causa dell’incidente non è ancora conosciuta però le autorità francesi hanno puntato il dito contro l’aereo che era già stato escluso dallo spazio aereo d’oltralpe per “irregolarità”. Il ministro dei trasporti francese, Dominique Bussereau ha specificato: “Abbiamo constatato diversi difetti su quell’aereo e per questo è scomparso dai cieli francesi. Tenevamo particolarmente d’occhio – continua Bussereau – la compagnia Yemenia, anche se non figura sulla lista nera delle compagnie aeree.”
La ragazza sopravissuta è adesso nell’ospedale di El marouf di Moroni dove i medici assicurano che non è in pericolo di vita.
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