Centoventimila euro: la Provincia li dovrà risarcire ad un commerciante di Fornaci

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L’Amministrazione Provinciale dovrà pagare 120 mila euro di risarcimento ad un commerciante di materiali edili di Fornaci di Barga, Carlo Corti, titolare della omonima rivendita che si trova lungo via della Repubblica.Lo ha deciso la Corte di appello dopo un contenzioso durato ben 22 anni ed iniziato nel 1987 quando la Provincia di Lucca decise l’esproprio di 576 metri quadrati di terreno dove sorgeva parte dell’azienda.L’esproprio avvenne per la realizzazione di un collegamento diretto tra via della Repubblica ed il sottopasso ferroviario che collega Fornaci con la Passerella di Fornaci. La vicenda si è trascinata per anni, tanto che èprima della realizzazione del nuovo collegamento, per anni era stata utilizzata la soluzione d’urgenza dell’attraversamento della vicina via delle File. Una soluzione che creò per diverso tempo notevoli disagi agli automobilisti.
– si è concluso 22 anni dopo con un maxi risarcimento a favore del commerciante.
In seguito a una serie di pronunciamenti del Tar favorevoli all’ente pubblico nel 2004 venne dato il via libera all’esproprio dell’area . Secondo il Corti la nuova strada, ritenuta indispensabile dalla Provincia taglia in due la sua azienda: da una parte gli uffici, dall’altra il piazzale con la merce scaricata e da caricare. Troppo complicato e pericoloso per alcuni clienti che hanno scelto un altro fornitore. Perso dopo una serie di ricorsi e appelli il contenzioso amministrativo il commerciante si è rivolto alla Corte d’Appello per ottenere un congruo risarcimento dei danni subiti tra i quali la perdita della clientela.
Adesso, al termine di una battaglia legale durata cinque anni, i giudici fiorentini hanno obbligato la Provincia a pagare al proprietario del terreno oltre 91mila euro. Che aggiunti agli interessi, alle spese peritali e a quelle tecniche portano l’indennizzo a 120mila euro.
Quei metri di terreno sono stati valutati la bellezza di 173 euro al metro quadrato mentre all’epoca dell’esproprio la Provincia li valutò complessivamente 23 milioni del vecchio conio.

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