L’Associazione Culturale Smaskerando compie un anno, ma non è poi così piccola….dalla fondazione, appena un anno fa, e dall’inaugurazione della sede in Viale Cesare Battisti lo scorso ottobre, ne ha già combinate di tutti i colori, come animazione per feste o serate a tema, serate di musica dal vivo, rappresentazioni teatrali…Durante i giorni del Primo Maggio a Fornaci ci raccontano tutto con una mostra video-fotografica proprio presso la sede, per l’occasione aperta a tutti per farsi conoscere e raccontarsi.
Dopo le fatiche per sistemare i locali e dare il via ai numerosi progetti autogestiti e autofinanziati, adesso questa associazione può contare su spazi attrezzati per esprimere l’arte attraverso i teatro, la musica, l’animazione.
Oltre a uno spazio segreteria dove gestire i tanti progetti, la sede di Smaskerando offre una sala prove insonorizzata con impianto audio, mixer, microfoni e batteria con la possibilità di registrare sotto la guida di un tecnico. Gli altri spazi sono sfruttati per lezioni di basso e chitarra classica o elettrica, di canto moderno e per corsi di teatro, rivolto sia a grandi che piccini.
Ma sono in arrivo anche nuove idee per il corpo e per la mente, come il corso di pilates che partirà a breve e il corso di pittura emozionale tenuto dal pittore Sergio Fini, il cui showroom è nelle sale attigue a quelle usate dai vulcanici ragazzi di Samskerando, che hanno fatto dell’amicizia un progetto da estendere a tutti quanti vorranno unirsi nel segno del divertimento creativo.
Curiosi di saperne di più? La segreteria è aperta tutti i martedì, mercoledì, giovedì, venerdì dalle 16.30 alle 18.30, oppure potete visitare il sito dell’associazione all’indirizzo www.smaskerando.org. Per un contatto diretto potete invece chiamare Katia Cosimini al 340 6785846 o Luca Guido al 328 8052645.
Tag: pittura, pilates, teatro, Smaskerando, chitarra, corsi, canto
fviviano
24 Ottobre 2012 alle 7:38
Re: Legge sulla diffamazione: per favore a me niente sconti… meglio la galera
Caro Collega Luca, Your battle is shared by all of us who struggle to keep the public informed against great odds — both economic and political. At the moment, political figures and the parties they represent in many nations are in deep crisis, thanks precisely to the light that determined journalists have shed on their abuse of public trust. So naturally, the power structure turns to the oldest trick in the political book: if the message is unfavorable, “kill the messenger.” Sometimes, as in Russia and across much of the Middle East, that step is taken literally. The assault in the Western world is more subtle. In the guise of “protecting the individual,” which inevitably means individuals who enjoy great power and wealth, the proposed new Legge Bavaglio in Italy and its counterparts elsewhere kill the institutions that make real journalism possible — and ensure that democracy itself will remain alive.