In merito alle polemiche interne all’ASCOM provinciale,interviene sulla stampa Renato Zanelli, associato ASCOM da oltre quaranta anni e già consigliere provinciale per due legislature.Zanelli fa un intervento polemico e pone alcuni interrogativi: “E’ deprimente e sconveniente – scrive- quello che sta succedendo , che mette in cattiva luce la storia dell’Associazione e sicuramente perderemo qualche tessera”.
“Nel gran polverone sollevato dai cosiddetti dissidenti ora (sostenitori prima), della presidenza Cordoni dell’ASCOM provinciale, mi sembra che da parte della base si avverta la necessità di fare attente riflessioni in merito al comportamento di alcuni personaggi politicizzati e poco propensi a fare gli interessi dei Commercianti – continua Zanelli – La prima considerazione è questa: perché il Sig. Palmerini accusa Cordoni di immobilismo? Bisognerebbe che chiarisse il vero motivo di insoddisfazione facendo nomi e cognomi delle anime nere dell’associazione da lui tirate in ballo.
La seconda è: perché si fa tanto rumore intorno alla sostituzione del direttore giunto alle soglie della pensione o addirittura già pensionato? c’è forse il solito raccomandato dai poteri politici come avviene spesso in Italia che invece di seguire le indicazioni statutarie si sceglie quelle di comodo?
Terza considerazione: come mai i problemi che sicuramente ci saranno all’interno della associazione non vengono discussi in casa prima di darli in pasto ai giornali? Non sarebbe più opportuno e democratico informare gli associati facendo una assemblea di zona, visto che abbiamo tutti votato i nostri rappresentanti in consiglio provinciale”.
Polemiche all’ASCOM: Interviene Zanelli
- 1 di Mirella Biagi
costantino mrakic
26 Febbraio 2013 alle 12:04
Re: Il voto nel comune di Barga, analisi e commenti a caldo
Inutile cercare di mantenere in vita un sistema che non funzionava più: la casta, di qualunque colore, si era dimenticata degli italiani che lavorano onestamente, che vivono onestamente e che pagano le tasse onestamente. Gli italiano hanno espresso la volontà di ritornare ad essere un paese onesto e laborioso come lo fu negli anni del dopoguerra e che si riconosceva in una costituzione che sarebbe da rileggere per capire ciò che sta accadendo. Adesso serve impedire che la svolta finisca per essere sfruttata ai fini di smorzarne l’effetto o, peggio ancora, per essere strumentalizzata a fini dittatoriali come nel 1922. Credo che sia compito di tutti, adesso, aiutare questa parte di popolo a ricreare le condizioni per una democrazia effettiva regolata da leggi giuste ed applicate con senso di appartenenza ad un popolo che vuole uno stato davvero trasparente e giusto nel dare secondo i meriti ed i bisogni. E’ una grande occasione che non può essere perduta da chi, secondo le sue capacità e la sua esperienza, vuole davvero contribuire a costruire una società migliore e passare dalla critica ai fatti.