Dopo sessantanni di onorata militanza sugli scranni di Palazzo Pancrazi, il partito Socialista non sarà della partita elettorale. Né autonomamente, né con “Insieme per il futuro”, lista che raggruppa (quasi tutto) il centrosinistra in appoggio al candidato sindaco Marco Bonini. La decisione, smentisce le voci circolate in città di un possibile “terzo incomodo” con una lista di disturbo tra i due sfidanti Bonini e Bartolomei. Ma le polemiche sono ben lungi dall’essere cessate. Anzi, dopo le infruttuose riunioni partitiche, concluse con la “fumata nera”, il segretario provinciale del partito
Antonio Da Prato (assessore al bilancio sotto la giunta Sereni), non lesina parole al vetriolo contro il partito di maggioranza relativa: “Se non saremo presenti in consiglio non sarà per libera scelta degli elettori, bensì per non aver accettato le imposizioni dei “padroni a vapore” del Partito Democratico”. Accuse pesanti, che riassumono mesi di trattative andate a vuoto: “Fin dal primo incontro avevamo posto il principio, accettato da tutti, di pari dignità: nello stabilire i principi fondamentali dell’alleanza, il programma amministrativo e il rispetto delle autonome decisioni di ogni singola forza politica”. Il disaccordo quindi, sarebbe nato per i nomi da inserire in lista: tra scelte di continuità e istanze di rinnovamento quindi, alla fine non si è giunti al conquibus: “Pensavamo che per il dopo Sereni, ci fosse la necessità di mettere in campo quanto di meglio potesse disporre il partito. E per queste ragioni basilari che il veto posto dai ple-nipotenziari del Pd ad alcuni esponenti socialisti appare assurdo e illogico, e non c’è alcuna valida ragione che lo possa giustificare”.
Già in consiglio, dopo l’approvazione del Piano strutturale, si avvertiva un certo gelo, scioltosi poi con la rottura definitiva: “Di fronte ai veti imposti dai “padroni delle ferriere” del Pd, i socialisti non possono che essere uomini liberi, assicurando comunque la vigilanza sulla correttezza amministrativa delle scelte che farà la nuova ammini¬strazione”. Il centrosinistra è avvertito.
I Socialisti non appoggeranno la lista Bonini
- 1 di Nicola Bellanova
Marika
25 Novembre 2012 alle 14:12
Re: Ecco dove andare a votare per le primarie
C’è poco da dire… la storia è sempre la stessa che si ripete di volta in volta. Basta il piccolo episodio delle primarie di oggi per notare con amarezza che il Paese non ha nessuna voglia di cambiare, o forse proprio non ce la fa…
I candidati politici, nonostante una prima illusione di rinnovamento, non hanno modificato il sentimento di disillusione che è ormai caratteristica dei cittadini. E nel piccolo, come nel grande, si vede chiaramente strisciare quel germe che insidia la democrazia.
Capita che alcune persone, semplicemente perchè ti hanno fatto un favore una volta, si sentano in diritto di chiamarti e di chiederti di votare. Gente che a cose normali nemmeno ti saluta o che ha fatto pessime figure nella carriera politica, prendendo il tuo voto e poi dando le dimissioni. E tu che fai? Tu, che hai paura di perdere il lavoro e di non avere più il favore dei “potenti”, non ti resta altro che obbedire.
E questo circolo vizioso mi schifa, mi delude, mi rattrista. Povera la mia Italia!