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nessuno
28 Maggio 2009 alle 18:31
Complimenti
….bella roba , complimenti all’AS Barga per l’ottima scelta…si fa per dire ! Un bel riconoscimento al Mister Marchi !!! Chi ha leccato il Lippi del Borgo ?!?….Ma per favore , si trova di meglio ……
Valter Ghiloni
25 Marzo 2013 alle 8:55
Re: Sì alle unioni civili. In consiglio l’approvazione di un registro comunale
Le discussioni interessanti su questi argomenti meritano certamente qualche riflessione e per una volta cercherò di essere più serio del solito.
Cittadinanza.
Onoraria ha poco senso, è quasi come dare un benvenuto con il tappetino fuori dalla porta ma poi lasciare chi viene a casa nostra sul cancello, chiuso, per farci quattro chiacchiere.
Personalmente sono per una cittadinanza universale, quella italiana mi sta strettina, ma esistono leggi e tali vanno rispettate, quindi o cittadinanza piena o niente. Ma è l’argomento che meno mi interessa, perché non ho mai chiesto come prima cosa a chi incontro da dove viene e non valuto le persone in base alle loro origini o usanze.
Mi preoccupa, e molto, invece, l’aspetto Unioni civili.
In primo luogo per come subito si è impostata la discussione.
Basta che intervenga una persona che, pubblicamente, è conosciuta per una fede religiosa (anche se nel suo intervente non ha fatto accenni in tal senso) per far subito partire un attacco duro e senza quartiere verso quella religione e tutti i suoi fedeli. Dovrei sentirmi personalmente offeso dalle parole di Luti, molto offeso. E invece mi rendo conto che il poveraccio della situazione è proprio lui, che riesce a vedere solo le sue idee, e forse neppure troppo chiaramente….
Veniamo però al punto di discussione. I diritti delle coppie di fatto. Diritti. E i doveri?
Nella nostra società ci scordiamo sempre i doveri, quasi come se fossero un peso (una religione?) da scrollarci di dosso il prima possibile.
Ma andiamo con ordine. I diritti.
Quasi tutti i diritti che ha un soggetto nei confronti del coniuge sono replicabili, da chi coniugato non è, nei confronti di chiunque altro con gli ordinari strumenti che la legge mette già a disposizione. Addirittura in taluni casi in senso migliorativo rispetto a quanto previsto dalla legge all’interno della famiglia legalmente costituita.
Qualche esempio (nei quali, premetto, quando parlo di coniugi lo faccio sempre e solo ai sensi della Legge Italiana e non delle mie idee, che andrebbero ben oltre non accettando, per esempio, la L. 898/70 e successive modifiche….)
Assistenza negli ospedali (uno dei cavalli di battaglia per le unioni civili): basta un atto scritto, meglio in forma pubblica.
Eredità: è più facile per chi coniugato non è disporre dei propri beni verso chi vuole che non per chi coniugato è, visti i vincoli posti dalle quote di legittima.
Assegni per il nucleo familiare: sono più vantaggiosi per le coppie di fatto che non per le coppie coniugate. Molto. Anche se chiedono un po’ di documentazione in più. Idem per le detrazioni fiscali che, se ben gestite, possono cambiare radicalmente.
Isee: viene da se…. sicuramente è un vantaggio non essere coniugati.
Paradossalmente, se io scegliessi la via facile della coppia di fatto, non pagherei il ticket per le prestazioni sanitarie ai miei figli e alla mia (compagna) moglie, lei avrebbe diritto a un 50/70€ al mese di assegno familiare, l’iscrizione a scuola e domani all’università avrebbe ben altri minori costi, i buoni pasto (Lucca….) dove commisurati a Isee sarebbero scontati e via dicendo. E infatti è sotto la lente dell’agenzia delle entrate il fenomeno dei falsi divorzi; paradossalmente la gente spende per fare un falso in atto pubblico, divorziando sulla carta solo per avere i benefici economici su citati.
Ora, o si pensa di non dare benefici di questo genere con il registro (ma allora a che serve) oppure si intende scientemente mettere in campo una politica CONTRO la famiglia così come prevista dalla legge. E questo, francamente, non lo accetto.
Ma il registro comporterà anche la nascita di doveri, oltre che di diritti?
Beh, allora doppiamente inutile, esistono già gli strumenti legislativi per formare una coppia legalmente riconosciuta.
Gay e lesbiche mi si dice….non possono. A, già!
Un ripassino di diritto lo vogliamo fare?
Esiste il diritto naturale ed il diritto positivo. E’ la prima lezione in materia che veniva fatta ai miei vecchi tempi quando si iniziava lo studio del diritto.
Il diritto naturale è quella legge, non scritta, insita in ciascuno di noi che stabilisce, per la nostra stessa natura, limiti e legami, diritti e doveri, comportamenti leciti e comportamenti sbagliati. Sia civilmente che moralmente. Un codice etico, immodificabile, scritto nello stesso dna del genere umano. Così ci insegnavano.
Il diritto positivo si innesta sopra quello naturale, trae linfa e alimento dallo stesso, e disciplina le singole fattispecie giuridiche via via che si evolvono i fatti.
Ora, da che mondo è mondo, la famiglia è sempre stata intesa, in tutte le culture ed in tutte le sue accezioni, come formata da un uomo, una donna e se vi sono dei figli. E’ diritto naturale. Non può quindi il diritto positivo modificarlo ma solo disciplinarlo.
E già qui basterebbe a chiudere la discussione. Che non è di chiusura, come qualcuno sicuramente mi taccerà, verso altre forme di convivenza. E’ solo una presa d’atto che, se si parla di diritti, questi devono essere riconosciuti alle famiglie e non ad altre forme di convivenza.
Potrei andare avanti ma mi fermo.
Aggiungo solo, e qui entro nel religioso, che quasi tutte le religioni, a mia conoscenza, riconoscono solo l’unione di uomo e donna…..: sono tutte sbagliate? (Salvoni mi dirà di sicuro che i Sacri Testi non vanno presi alla lettera, ma allora….non li legga neppure che fa meglio)
Solo un’ultima osservazione.
Cardone, che stimo e con il quale il confronto ritengo che, a differenza di altri, sia sempre positivo, ripete più volte il valore onorario e/o simbolico dei due provvedimenti……
Ma allora che senso hanno? O producono effetti (e non potranno ed è ben stato chiarito perché) o sono solo uno specchio per le allodole, un modo per far vedere che noi siamo avanti….. avanti a cosa, scusate?
Civiltà antiche sono estinte, per essere andate avanti!