Angeli e Demoni

- 1

Ron Howard ripete l’operazione che lo vide trionfare tre anni fa al botteghino con Il codice Da Vinci, prendendo stavolta spunto dall’altro best seller di Dan Brown, Angeli e demoni.A Roma il Papa è morto e si sta per aprire il Conclave che porterà all’elezione del nuovo pontefice; ma, alla vigilia dell’assemblea i quattro cardinali favoriti alla nomina sono rapiti e se ne minaccia la morte.
A Ginevra, nei laboratori del Cern, un team di ricercatori, lavorando segretamente, è riuscita a ricreare la “particella di Dio”, l’antimateria tanto potente da poter distruggere, con un sol protone, un’intera città se viene in contatto con la normale materia. Una capsula con questa sostanza è delittuosamente rubata.
Dietro a entrambi i crimini c’è l’antica setta degli illuminati, scienziati e filosofi duramente perseguitati in passato dalla Chiesa, che per secoli hanno continuato celatamente la loro missione di venerazione della scienza, il cui culmine sarà la distruzione del Vaticano proprio per mezzo dell’antimateria.
Per salvare la situazione il giovane camerlengo (Ewan McGregor), reggente della Chiesa fino all’elezione del nuovo Papa, assolda il professor Robert Langdon (Tom Hanks), professore di simbologia ad Harvard, nonostante quest’ultimo sia notoriamente ateo e anti religioso. Langdon deve risolvere il caso entro una serata: difatti la setta ha minacciato di uccidere i quattro cardinali a distanza di un’ora l’uno dall’altro in altrettanti luoghi della città, per poi, a mezzanotte, causare la distruzione del Vaticano con la bomba. Langdon si muoverà repentinamente tra chiese, monumenti, archivi ed uffici; pur nel dubbio che non tutto sia chiaro, e che il pericolo per la Chiesa venga dal suo stesso interno.
Il film è stato girato nella Città Eterna (per cui risulta indubbiamente un buon introito turistico), tranne che nella Città del Vaticano, poiché lo Stato Pontificio non ha concesso i permessi (tutta San Pietro è stata ricostruita eccellentemente al computer). La Chiesa ad ogni modo esce bene da questa pellicola talmente colma di errori storici, artistici, religiosi e liturgici, da non poter non far sorridere frequentemente. Diverte, d’altronde, l’evidente fantasia messa nella trama (ai limiti della fantascienza), e le due ore del film trascorrono con l’azione più facilmente del lungo e verboso Codice Da Vinci. Meraviglia la ricerca continua di spettacolarizzazione che del regista per mezzo di inseguimenti, pathos e annessa colonna sonora dai toni melodrammatici. Alla fine, il dualismo tra fede e scienza è opportunisticamente risolto in maniera piuttosto banale e conciliante, cercando di non scontentare nessuna delle due e bilanciandosi equamente tra l’una e l’altra; gli strali lanciati contro il cristianesimo sono così blandi e velati da non meritare attenzione.
Se questa pellicola rischia di non soddisfare come action movie, argomenti etici, o ritratto drammatico, risulta invece sinceramente soddisfacente per una serata all’insegna del divertimento.

Tag: ,

Commenti

1

  1. Valter Ghiloni


    Re: Ospedale, Bonini non si dà per vinto e Remaschi attacca l’ingerenza di Tambellini
    Meno male che non sono il solo a pensare che la costruzione sia solo una facciata per sporche speculazioni e tangenti che si intascheranno i nostro beneamati amministratori.
    L’appalto di lavori milionari è una miniera d’oro e non interessa a nessuno se poi i lavori serviranno o meno, basta che siano fatti.
    Investire i milioni di euro previsti per la costruzione nel funzionamento (e non nella ristrutturazione che dovrebbe esser finita da mo) dell’esistente non rende.
    A chi dirige i lavori e gestisce i fondi, ovviamente.
    Ai cittadini renderebbe eccome. Ma noi non contiamo.

    E allora rilancio, visto che nessuno l’ha presa sul serio, la provocazione.

    CITTTADINI DI BARGA TUTTI INSIEME.
    Siamo capaci di creare una struttura ospedaliere funzionale e funzionante a servizio esclusivo dei soli cittadini di Barga basandoci solo sul volontariato? E, ovviamente, con una forma di CIVILE DISOBBEDIENZA consistente nel non versare le tasse allo stato per la quota di bilancio destinata alla sanità ma versarle all’Ente che la gestirà?
    E a metterci, TUTTI NESSUNO ESCLUSO, quello che possiamo in opere e tempo per farla funzionare?
    Ovviamente requisendo, CIVILMENTE DISOBBEDENDO, la struttura esistente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.