Crisi KME. Ci sono spiragli positivi per quanto riguarda lo spettro dei licenziamenti presso lo stabilimento metallurgico di Fornaci di Barga, dopo l’annuncio di 130 esuberi da parte dell’azienda. In questi giorni a Firenze e poi presso l’associazione industriali di Lucca, si sono svolti incontri tra i sindacati e KME dove è emerso un atteggiamento positivo da parte della dirigenza per intraprendere un cammino che porti alla scelta di percorsi alternativi ai licenziamenti.
In sostanza ci sarebbe l’apertura dell’azienda alle richieste dei sindacati, ferme sul punto di non perdere i posti di lavoro.
Questi gli sviluppi della situazione, come reso noto dal segretario provinciale FIOM – CGIL, Massimo Braccini stamani a Fornaci per partecipare ad uno sciopero di un’ora delle maestranze, legato però più che agli esuberi, ai metodi scelti fino ad ora da KME per affrontare la crisi. Il riferimento è alle scelte attuate con la cassa integrazione che di fatto non garantiscono a tutti un orario lavorativo adeguato e soprattutto una precisa turnazione.
“Per quanto riguarda gli incontri di Firenze, i sindacati hanno suggerito intanto – dice Braccini – di valutare i percorsi che possano accompagnare alcuni lavoratori al prepensionamento e di sopperire negli altri esuberi con forme di cassa integrazione straordinaria o contratti di solidarietà. Strategie che l’azienda non escluderebbe.
Insomma – continua Braccini – ci sono le condizioni per affrontare questa crisi in modo positivo, scongiurando la perdita di posti di lavoro. Queste prospettive saranno discusse ed approfondite a Firenze il prossimo 1° aprile dopodiché la questione sarà affrontata anche a Roma presso il Ministero del Lavoro in un summit che è previsto alla metà del prossimo mese”.
Comunque sia la crisi di KME continua, come si evince dalla proposta di bilancio 2008 approvata nei giorni scorsi dal CdA di KME Group dove si afferma che: “circa l’ evoluzione della gestione, gli indicatori più recenti del quadro congiunturale non fanno intravedere a breve termine segnali di miglioramento delle condizioni di mercato; le incertezze sulle prospettive e i timori che la fase di recessione possa prolungarsi significativamente rendono difficile formulare previsioni attendibili.
In questo contesto il Gruppo sta accelerando con determinazione le azioni contingenti volte a fronteggiare gli effetti della ridotta attività e della pressione sui prezzi. Contestualmente proseguono le azioni strutturali, avviate da tempo, volte a conseguire un assetto produttivo più efficiente, un’organizzazione più focalizzata e una ottimizzazione del capitale investito.
Le misure adottate consentono di contenere gli effetti economici negativi della debolezza della domanda, di preservare una sufficiente generazione di cassa e di porre le condizioni migliori per riprendere il percorso di crescita della redditività, cogliendo appieno le opportunità che il ritorno ad un quadro congiunturale più favorevole potrà offrire”.
Spiragli sulla crisi di KME
- 1 di Redazione
luca_galeotti
5 Maggio 2012 alle 18:49
Re: Castelnuovo presenta lo studio di fattibilità per l’ospedale unico e critica gli altri sindaci assenti
Dico solo una cosa. Il fatto che una riunione di campanile come quella organizzata dal sindaco di Castelnuovo per promuovere un piano di fattibilità che indicherebbe per l’ospedale la sede del Piano Pieve, la dice lunga senza ulteriori aggiunte. La dice lunga su chi faccia o meno campanile e tiri acqua al suo mulino. Sulla localizzazione, a quanto si sa fino ad ora, dovrà essere comunque la Regione a dare indicazioni su cui poi dovranno confrontarsi i sindaci.
La dice anche lunga il fatto che a questa mossa politica, perché non vi vedo altra utilità se non quella tipica di alcuni politici di far campanile a tutti i costi e di metterla in tasca alle altre realtà della Valle, non si sia fatto vivo nessun sindaco della Garfagnana (non dico della Media Valle). Né di destra, né di sinistra. Non ci ha fatto una bella figura il sindaco Gaddi.
Aggiungo comnunque, a quanto mi risulta, che ai sindaci della Media Valle, almeno a quello di Barga, non sarebbe arrivato nessun invito.
Stupiscono infine (anche a me) non tanto le posizioni di comodo del comune di Castelnuovo, ma le parole davvero incredibili pronunciate dal consigliere del SEL, Alberto Comparini. C’è da augurarsi che gli chiedalmeno una spiegazione plausibile i colleghi di Barga e della Media Valle. Fossi al loro posto farei il diavolo a quattro.