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costantino mrakic
9 Febbraio 2012 alle 21:11
Re: Monsignor Lino Lombardi commemora Morando Stefani
Non mi piace dover intervenire una seconda volta ma, forse, è bene chiarire una cosa: ogni uomo lascia dietro di se il ricordo di ciò che ha fatto e ciò che rimane sono i fatti più che le idee o i sentimenti. La storia si occupa di far pesare più una cosa o l’altra per cui può pesare più il bene o il male. Io ricordo, per averlo conosciuto da ragazzo, un Morando Stefani benvoluto dalla sua gente tanto che mi pareva che avesse approfittato della sua carica più per essere d’aiuto ai barghigiani che al regime. La fama di Barga come luogo di villeggiatura per molti “potenti ” romani rimase a lungo nel tempo grazie a lui del quale si raccontava che era solito omaggiare le mogli dei potenti con prodotti locali per ottenere favori per Barga. Soprattutto ricordo la sua modestia e la sua serenità interiore. Non si sentiva un “ex” potente né gli interessava essere ossequiato. Sul campanello della sua casa c’era scritto “pulsate et aperiretur vobis” e, per quanto ne so, nessuno è stato mai cacciato da quella porta. Era un uomo buono ( e vorrei essere smentito se non lo era ) anche se era il podestà. Aveva, forse, le sue idee ma non ho mai sentito dire che le abbia fatte prevalere sul bene di uno dei suoi concittadini. Era stimato da mio padre che, pure, non era certamente fascista. Questo per portare un po’ di luce ad un dibattito che giudico sciocco.Adesso viene commemorato l’uomo che ci ha restituito il Duomo, non il Podestà. Questo è tutto.