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Giacomo Mrakic
8 Febbraio 2012 alle 14:06
Re: Monsignor Lino Lombardi commemora Morando Stefani
un motto latino per tutti dovrebbe far riflettere sig. Turrioni “De Mortuis nisi bonum”, dei morti non se ne può che parlare bene. ferma restando la sua mancanza di Pietas nel senso virgiliano appena citato, vorrei farle presente che il Morando Stefani viene tutt’oggi ricordato come uno dei cittadini più insigni ed illustri che Barga abbia avuto, una figura degna e generosa che ha dato e ha saputo dare lustro a questa terra. ricordando che Barga sotto l’amministrazione di Morando Stefani è stata un’isola felice sotto la dittatura fascista, non vanno taciute le opere buone che questa figura ha fatto, indipendentemente dalle ideologie e dal credo politico. trovo solo dell’acredine nelle sue parole, sig. Turrioni, acredine che fa solo pensare a faziosità e arroganza politica e non al rispetto verso una figura che in un periodo di ombre ha saputo portare luce alla nostra amata cittadina. inoltre vorrei ricordare che, se non erro, Morando Stefani fu podestà di Barga fino al 1937, di conseguenza anche le sue accuse sono, oltre ad un forzoso accostamento volendo lei parlare di corni per violini, anche un falso storico. le leggi razziali furono emanate quando ormai lo Stefani non svolgeva più alcuna carica politica, così come il patto di acciaio e le vili deportazioni. mi sembra ingiusto accostare un personaggio la cui coerenza di vita è stata legata alle sorti del bene di un piccolo paese, con la totalità di una situazione storica internazionale. con il suo metro di giudizio e di ragionamento si finirebbe come nella Cambogia di Pol Pot, sig. Turrioni, dove bastava avere gli occhiali per essere considerati pericolosi intellettuali e finire uccisi dagli Khmer Rossi.