Sono molte e divergenti le opinioni su questo caso: per alcuni era giusto lasciarla morire, per altri doveva rimanere in vita e c’è chi, come me, trova aspetti positivi e negativi in entrambe le posizioni e non avrebbe saputo cosa scegliere.Su questo caso si hanno avuto affermazioni contraddittorie e che non si potevano provare: per esempio: il padre di Eluana ha sempre detto che la figlia aveva affermato che, se si fosse trovata nelle condizioni in cui era attualmente, avrebbe voluto morire. Un amico del signor Englaro, però, afferma che lui gli aveva confidato che si era inventato tutto per fare morire la figlia: questo, secondo me, è una cosa che un padre che ama tantissimo la figlia non potrebbe mai fare, ma, dopo diciassette anni di sofferenza le cose potrebbero aver preso una piega diversa.
Altra affermazione contraddittoria: le suore che hanno accudito la ragazza per molti anni hanno detto che era ancora bella come diciassette anni fa, mentre una giornalista (l’unica che ha potuto vederla) ha affermato che era quasi irriconoscibile. Chi ha ragione?
Alcune persone, inoltre, dicono che Eluana era in grado di sentire il dolore, altri, invece, sono convinti che non potesse sentire più niente, che i rari movimenti che faceva erano involontari perché, ormai era come morta.
Tutto questo può far capire come fosse difficile decidere se era meglio interrompere l’alimentazione e l’idratazione oppure farla continuare a vivere.
Anche in classe abbiamo discusso questo argomento e ci sono state opinioni divergenti: alcuni affermano che “Dio ci fa nascere e Dio ci fa morire”; altri replicano che, però, se non fossero stati inventati i sondini per l’alimentazione e l’idratazione; Eluana sarebbe morta, ma, replica ancora qualcuno, è Dio che ci ha dato l’intelligenza per inventare questi meccanismi che ci tengono in vita. Secondo alcuni Eluana non era in stato di morte cerebrale, una piccola parte del suo cervello era viva perché, si dice, apriva gli occhi, sbadigliava, starnutiva, tossiva, ma, secondo altri, questi potrebbero essere stati movimenti involontari: nessuno lo può sapere, neanche la scienza, perché non ci sono prove certe.
Secondo me, sarebbe molto difficile “staccare la spina” ad una persona che ami, anche sapendo di fare la sua volontà perché, se ami veramente una persona, da una parte vorresti fare la sua volontà, ma dall’altra non vorresti perderla.
Tag: scuole, concorso, premio giornalistico, bruno sereni, eluana englaro
gabriella conti
2 Marzo 2009 alle 16:40
eluana
Uccidere/non uccidere eluanaIl problema e’ etico, pesante, ma ragioniamo sulle cose senza emotivita’Eluana era ormai morta da lungo tempo avanzare il dubbio che dallo stato in cui si trovava era possibile tornare indietro significa mettere in dubbio la possibilita’ di qualsiasi espianto di organi E’ giusto inneggiare alla vita alla difesa della vita ma guardiamoci intorno guardiamo gli anziani lasciati a morire da soli in uno stato che qualora si lasciasse un animale verremmo denunciati, lasciati in un letto di ospedale spesso senza neppure il cambio puntuale del appannolone per non parlare di una parola di conforto.
Paolo Giannotti
15 Marzo 2009 alle 8:15
Re. commento 1
Concordo con Gabriella.
Andrea Salvoni
13 Settembre 2011 alle 7:34
Re: Una centrale a biomasse anche a Barga?
Grazie mille a Moma per tutte queste preziose informazioni davvero utili a noi tutti!
Mentre vi sto scrivendo, come ogni mattino, un odore acre, fetido e pervasivo (di quelli che ti seccano la gola) entra dalla finestra per riempire tutta la stanza; esperienza della quale molti fornacini conosceranno l’entità.
Chissà qual è la fonte dei fumi…
Invece di rimuovere murales, sarebbe bene che gli Amministratori si occupasero di altro: della vita (a questo punto, dell’incolumità) dei cittadini.
Per quanto riguarda le biomasse; stavolta il Comune ha l’occasione di dimostrarsi come vera struttura democratica: si organizzino PREVENTIVAMENTE e PRIMA DI OGNI DECISIONE incontri volti ad informare (bene) e raccogliere (seriamente) i pareri dei cittadini su tematiche così importanti, e si eviti di calare dall’alto disposizioni preconfezionate.
Non dico di fare come a Capannori (magari!) dove i cittadini possono addirittura parlare e decidere di parti del bilancio comunale (vi immaginate voi a Barga?!?!), ma sarebbe auspicabile l’apertura di uno spiraglio partecipativo.
Bene, sono le 7,30, i “fumi” si sono dileguati.
Buona giornata a tutti!