Ieri sera alla Libreria Poli è statopresentato nell’ambito del Festival Letterario “Tra le righe di Barga” il libro “Alla fine dell’arcobaleno. La storia di Felice Pedroni da Fanano all’Alaska” scritto da Massimo Turchi e stampato da Prospettiva Editrice, che fa parte peraltro dell’organizzazione del festival.
Era presente l’autore, assieme al direttore di Prospettiva, Andrea Giannasi ed a Maurizio Poli per la libreria e ne è venuta fuori una serata alla scoperta affascinante della vita di un emigrante partito da un piccolo paesino tra i monti per cercare fortuna, ma anche per scoprire, per misurarsi con se stesso, in America. A vederla bene la storia di Felice Pedroni è una storia già letta e sentita da queste parti dove forte è la storia dell’emigrazione e dove proprio in America hanno vissuto vite interessanti ed avventurose anche tanti barghigiani.
Così non è mancato l’interesse per questo libro; una delle “perle” che verranno presentate a Barga da Prospettiva Editrice.
Il libro parte da Trignano frazione di Fanano (Modena) nel febbraio 1906. Giuseppe, un ragazzo di sedici anni parte per raggiungere il padre negli Stati Uniti. Assieme a lui viaggia anche il cercatore d’oro Felice Pedroni, quarantasette anni, che nell’estate del 1902 ha trovato l’oro in Alaska ponendo le basi per la nascita della città di Fairbanks. Per Pedroni quel viaggio di ritorno avviene in un momento molto difficile della sua esistenza. Il loro incontro cambierà la vita di Giuseppe, spingendolo a seguire Felice fino a Fairbanks, dove trascorrerà quattro anni facendo il minatore. È la storia di Trignano, un piccolo borgo dell’Appennino, dove molte persone devono emigrare. E’ una storia di emigranti italiani in cerca di migliori condizioni di vita. È la storia di Fairbanks, una città nata solo tre anni prima, dove tutto sembra possibile. È la storia dell’ultima frontiera americana, dei bianchi che vanno a impossessarsi dei territori indiani. È la storia del viaggio del ragazzo, inteso anche come crescita: il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Non ci sono miti e tanto meno eroi, solo la dura vita quotidiana ricostruita fedelmente grazie ad un ricerca storica di quasi vent’anni.
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