PER NON DIMENTICARE LA TRAGEDIA DELL’ARANDORA STAR

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BARGA – Fondazione Paolo Cresci e Comune di Barga ricorderanno una tragedia che ha segnato la storia dell’emigrazione italiana all’estero: l’affondamento, avvenuto il 2 luglio del 1940, dell’Arandora Star, dove perirono centinaia di italiani che dovevano essere internati in Canada dalla Gran Brteagna, tra i quali 12 barghigiani.
In occasione dell’anniversario della tragedia, mercoledì prossimo si terrà a Barga tutta una serie di appuntamenti e cerimonie in ricordo delle vittime. Un momento importante di riflessione e ricordo al quale il presidente della Fondazione Cresci, Stefano Baccelli e il sindaco di Barga, Umberto Sereni, tengono a invitare tutta la comunità locale, ad iniziare da quella barghigiana e bargo-scozzese.
Nell’orario della tragedia, la mattina presto, dal campanile del millenario Duomo risuonerà il Doppio delle campane. Nel pomeriggio alle 17,30 nella Chiesa di San Rocco sarà celebrata dal Proposto di Barga, don Stefano Serafini, una Santa Messa in suffragio delle vittime. La cerimonia si sposterà poi alle 18,30 alla Volta dei Menchi dove presso la sala espositiva della storia dei barghigiani nella Scozia sarà presentata a cura della Fondazione Cresci la mostra documentaria “Arandora Star – la tragedia dimenticata”, immagini e documenti della vicenda dell’affondamento della nave. Seguirà la scopertura della targa con il testo voluto dal sindaco di Barga, Umberto Sereni: “In questo luogo dedicato ai Barghigiani della Scozia con memore affetto si ricordano i nostri concittadini innocenti vittime della tragedia dell’Arandora Star 2 luglio 1940”.
La giornata del ricordo si concluderà in Duomo alle 21 con un concerto del gruppo di violini
“The Haven Fiddlers” arrivato direttamente dalla Scozia che eseguirà un concerto con musiche della tradizione scozzese.

Il fatto
La mattina del 2 luglio del 1940 la nave britannica Arandora Star venne affondata da un sottomarino tedesco al largo delle coste irlandesi. Faceva rotta verso il Canada trasportando 712 italiani deportati perché, a seguito degli eventi bellici, considerati potenziali nemici. Si trattava in realtà di emigrati che vivevano da anni nel Regno Unito dove erano ben inseriti nel tessuto sociale e apprezzati pere le doti di onestà e laboriosità. Le vittime italiane accertate furono 446; i loro corpi, salvo rare eccezioni, non furono mai restituiti alle famiglie.
Barga e la provincia di Lucca furono tra le realtà maggiormente segnate da questa tragedia.
Ci sono diversi luoghi di sepoltura e di commemorazione. Il più recente si trova sull’isola scozzese di Colonsay, inaugurato il 2 luglio 2005, nel sessantesimo anniversario della tragedia: il sito è dedicato “alla memoria di Giuseppe Del Grosso e agli altri più di ottocento che perirono con l’Arandora Star’ il 2 luglio 1940″.
Nel luglio del 1990, cinquantenario della tragedia, il presidente della Repubblica Francesco Cossiga nominò Cavalieri i circa venti sopravvissuti ancora vivi.
Nel febbraio 2003 a Lucca è stato presentato un documentario sulla vicenda alla presenza dei sopravvissuti: il documento è stato realizzato sulla base delle ricerche effettuate da Maria Serena Balestracci autrice anche del libro Arandora Star: Una tragedia dimenticata. Il presidente Carlo Azeglio Ciampi ha partecipato all’evento con una lettera commemorativa.
La vicenda degli internati e della fine tragica viene commemorata dal gruppo Latium MBL nel 2006 con la canzone Arandora Star.

Nella foto, la nave nel porto di Venezia

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