I posti di lavoro a rischio sono 53 e 14 nell’indotto. A breve un incontro tra le istituzioni a tutti i livelli e l’azienda –
Un importante momento di consultazione sulla vicenda dello stabilimento di Fornaci di Barga di Luvata, quello avvenuto sabato 10 maggio a Barga dove il sindaco Umberto Sereni aveva convocato un incontro al quale hanno preso parte attiva i rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli: dai parlamentari, ai consiglieri regionali della zona, fino alla Provincia, alla Comunità Montana ed al Comune di Barga.
Tutti insieme, destra e sinistra, per lavorare ad una soluzione della questione.
Come è emerso dall’incontro, al quale hanno preso parte i sindacati di FIOM e CISL e la rappresentanza sindacale dello stabilimento, quello che più preoccupa è il fatto che Luvata non ha ancora chiarito la sorte degli operai occupati: dei 65 a rischio lavoro (nella fase iniziale di acquisizione tre anni fa gli occupati erano oltre 100) in questi giorni 12 sono passati al gruppo KME.
Rimangono adesso 53 operai che da qui a pochi mesi rischiano di restare senza lavoro.
La crisi dello stabilimento si estende peraltro anche all’indotto: la ditta CS di Piano di Coreglia, nata con Luvata, che produce i rivestimenti tessili dei fili supeconduttori ha messo in cassa integrazione fino a luglio14 lavoratrici.
Sul problema è stato aperto ieri un tavolo di confronto con la partecipazione del sindaco Umberto Sereni, dell’assessore provinciale Gabriella Pedreschi, dell presidente della Comunità Montana Marco Bonini, del senatore Andrea Marcucci, degli onorevoli Raffaella Mariani e Nedo Poli, dei consiglieri regionali Giuliana Baudone, Marco Remaschi e Ardelio Pellegrinotti, capigruppo consiliari.
“Quello che vogliamo far capire alla dirigenza è che le istituzioni nazionali, regionali, provinciali e locali sono impegnate per aiutare la Luvata e soprattutto i suoi lavoratori, a restare a Fornaci ha detto in apertura il sindaco Sereni – Vogliamo costruire un rapporto positivo con la dirigenza finlandese dell’azienda, rapporto che fino ad ora è rimasto distaccato e improduttivo”.
Da qui la decisione di aprire un tavolo istituzionale con la partecipazione dei parlamentari della zona, di tutti gli schieramenti, che dovrà in tempi rapidi coinvolgere la dirigenza finlandese per capire come affrontare l’emergenza occupazione; per verificare la reale situazione e le future prospettive di Luvata a Fornaci.
Nelle prossime settimane è previsto quindi un incontro tra le istituzioni a tutti i livelli e l’azienda, anche per valutare la possibilità di eventuali soluzioni alternative ai problemi del mercato americano e della perdita di importanti commissioni di grandi aziende come Siemens e General Electric che hanno causato l’attuale diffvcile situazione.
I tempi sono stretti.
Entro pochi mesi la produzione sarà esaurita ed i lavoratori andranno a casa.
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