E’ la prima donna ad avere usato una macchina utensile presso lo stabilimento metallurgico di Fornaci
FILECCHIO – Si chiama Assunta Biagioni la giovane novantatreenne che fa parte della storia della “Metallurgica” del grande stabilimento di Fornaci. E’ stata infatti lei, prima tra tutte le donne della fabbrica, dove allora lavoravano migliaia di persone e forse prima in tutta Italia, a lavorare ad una macchina utensile, nello specifico ad un tornio. Era l’anno 1938 e l’Italia viveva gli anni difficili che anticiparono l’avvio della Seconda Guerra Mondiale.
Assunta aveva 16 anni quando entrò alla “Metallurgica”. Era il 1933 e dopo alcuni anni in un altro reparto fu trasferita all’Officina Calibristi dove si realizzavano calibri e filettature. C’erano tante donne, ma solo lei fu scelta per lavorare al tornio, un lavoro fino ad allora svolto esclusivamente dagli uomini. E’ proprio lei a raccontarci di quegli anni trascorsi in fabbrica, fresca come una rosa ed ancora in gamba: “Mi insegnò ad usare il tornio il povero Giulio Chiesa di Fornaci e devo dire che mi fece tanta soddisfazione fare un lavoro che fino ad allora era solo maschile. C’erano una fila di torni ed io lavoravo accanto ai colleghi maschi tra i quali ricordo accanto a me Elio Cherubini e poi ancora il Piccinini, il Sanpaoli ed il Pedrini. Responsabile dell’officina era il signor Daviz.
Lasciai poi la fabbrica nel 1942 quando rimasi incinta e da allora non ci sono più tornata, ma quei giorni me li ricordo ancora bene”.
Assunta, vedova di Pietro Biagioni meglio conosciuto come il Pita, è stata insomma una pioniera dell’emancipazione nel lavoro delle donne. Un vero e proprio simbolo vivente con una storia che in pochi conoscevano ancora oggi e che meritava di essere divulgata.
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