Sono in fase di realizzazione i primi interventi di mesa in sicurezza dei due versanti. Il progetto complessivo dell’opera ammonta a 13 milioni di euro
Si è tornati a parlare nelle settimane scorse del problema Fontanamaggio, il pericoloso slittamento dei due versanti sui quali poggiano gli abitati di Barga Nuova e di Barga Castello, definita la più grande emergenza idrogeologica della Valle del Serchio. Solo un anno fa, quando il progetto venne presentato durante un convegno con la presenza dell’on. Ermete Realacci, quei 13 milioni di euro stimati per l’operazione facevano pensare ad un topolino che sale su una montagna gigantesca, ma in un solo anno i soldi trovati sono già oltre 2 milioni di euro e l’ottimismo per il futuro non manca.
Di questo si è parlato nella conferenza stampa e nel successivo sopralluogo ai lavori in corso, tenutasi a Barga sabato 10 novembre per illustrare lo stato di andamento dell’opera. Siamo infatti al 40 % del completamento del secondo lotto (512 mila euro) che permetterà la messa in sicurezza di parte della sponda del rio Fontanamaggio su cui insiste il centro storico di Barga. Assieme all’intervento già realizzato sulla sponda opposta, in prossimità di alcune abitazioni che si trovano proprio a ridosso della parete (oltre 116 mila euro), si sta intanto rispondendo, ha detto il presidente della Comunità Montana, Marco Bonini, ente che ha in carico l’operazione e che lavora in stretto raccordo con il comune di Barga, a quelle che erano le principali emergenze. Sia Bonini che il sindaco Sereni hanno peraltro lodato l’ottimo lavoro svolto dalla Cooperativa Terra Uomini Ambiente responsabile di entrambi gli interventi e rappresentata dal presidente Nazareno Belleggia, che ha svolto davvero un lavoro preciso e puntuale in entrambi i casi.
Sono adesso in arrivo un milione di euro dalla Regione Toscana per un parco storico ambientale a servizio di Barga Castello che in pratica consentirà il risanamento e un primo riempimento dell’ansa sotto via Marconi, la circonvallazione intorno al centro storico della cittadina, davanti all’ex stabile Enel. Intervento questo che di fatto proseguirà quanto è stato fatto con i 512 mila euro di cui parlavamo sopra.
Ad illustrare nel suo complesso l’intervento generale che alla fine dovrebbe costare circa 13mila euro è stato nell’occasione dell’incontro il geologo Carlo Chines e gli ingegneri Marco Ceccarelli e Angela Piano, oltre all’ingegnere Daisy Ricci per l’Amministrazione comunale: è un progetto che il primo cittadino di Barga ha definito la più grande opera di trasformazione urbanistico-ambientale mai avviata. Si tratta infatti di riempire con milioni di metri cubi di materiali il vero e proprio canyon formato dal rio Fontanamaggio; questo per contenere i versanti che nel tempo si stanno erodendo, quello dalla parte del centro storico e l’altro del Piangrande. Si risolverà così un problema di sicurezza del centro abitato.
Le opere realizzate e in fase di realizzazione oggi sono interventi puntuali di messa in sicurezza e servono in prospettiva al riempimento; la prima fase del riempimento sarà appunto quella del Parco sotto via Marconi che costerà un milione di euro e i lavori andranno appaltati entro il marzo 2008 dalla Comunità Montana.
Il tutto deve avvenire, questo è un argomento fortemente sentito dall’Amministrazione Comunale di Barga, senza andare a recare un forte impatto ambientale e quindi in armonia con il territorio.
Il paesaggio di Barga cambierà molto: non si vedrà più la frattura e l’erosione, ma attraverso ad un processo inverso a quello che la natura ha fatto, si tornerà indietro di 300mila anni con il ripristino di quella che nel Miocene era un’area pianeggiante; un nuovo pianoro che unirà il centro storico e il Piangrande.
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