San Pietro in Campo festeggia con il Vescovo Plotti la conclusione dei lavori di restauro
SAN PIETRO IN CAMPO – Dopo una lunga attesa, durata quattro anni, la comunità di San Pietro in Campo ha festeggiato infine la riapertura al culto, dopo imponenti lavori di restauro, della chiesa parrocchiale.
La cerimonia per la riapertura e la consacrazione della chiesa è avvenuta lo scorso 12 settembre alla presenza del vescovo della Diocesi di Pisa, Mons. Alessandro Plotti, di tante autorità e soprattutto di tanta gente. Tutto il paese di San Pietro in Campo, ma anche tanti abitanti dei paesi limitrofi a dimostrazione di quanto importante fosse ritenuto il restauro e la riapertura della chiesa di San Pietro.
L’importante intervento di restauro sull’edificio, costato 550.000 euro, si era reso necessario dopo che erano stati riscontrati grossi problemi di tenuta strutturale dell’edificio, che risale al 17° secolo.
Fu l’allora parroco di San Pietro in Campo, don Antonio Pieraccini, a decidere la chiusura della chiesa nel 2003e ad avviare la gara di solidarietà per poter coprire le ingenti spese necessarie ad un totale intervento di restauro, che ha permesso anche di abbellire la chiesa. I lavori iniziarono nel luglio del 2004.
Enti come il Comune di Barga, grazie anche all’interessamento del consigliere Vittorio Salotti, la Fondazione Banca del Monte di Lucca e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca hanno contribuito all’opera assieme al Comitato Pro Chiesa, al notevole contributo dei cittadini di San Pietro in Campo e del Comitato Paesano.
La riapertura e la consacrazione della chiesa, ha visto l’aprirsi della cerimonia con il saluto dei rappresentanti di San Pietro in Campo, del proposto don Stefano Serafini, del sindaco Sereni e di mons. Alessandro Plotti, oltre a quello della rappresentante della Soprintendenza. Francesco Consani, membro del comitato paesano, ha parlato a nome della comunità, ricordando i passaggi storici della chiesa e, nel ringraziare don Antonio Pieraccini per aver avviato e seguito l’operazione, ricordando anche le figure di due parroci rimasti nei cuori degli abitanti: don Rocco Bonaccorsi e don Mario Consani. Commosso è stato il suo ricordo anche per il compianto concittadini Alberto Fori, sempre in prima fila per la chiesa e per la vita del paese.
Al consigliere comunale Vittorio Salotti è toccato il compito di ricordare tutti coloro che hanno contributo a raccogliere i fondi, ricordando peraltro l’importante opera di direzione dei lavori e di progettazione svolta dall’arch. Massimiliano Lanciani e dall’arch. Elisabetta Biagioni.; mentre il sindaco Sereni ha sottolineato l’avvenuto recupero della chiesa come un messaggio di speranza nella vita che viene.
Dopo i saluti delle autorità, l’apertura della chiesa seguita dalla messa presieduta da mons. Plotti assieme a tanti sacerdoti del vicariato e non, davanti ad una chiesa completamente gremita ed accompagnata dalla corale di San Pietro in Campo.
L’ingresso in chiesa ha permesso di osservare bene gli abili lavori di restauro ed anche di abbellimento della chiesa realizzati nel corso di questi anni.
Un particolare è stato apprezzato l’intervento che ha riguardato il dipinto absidale: si è provveduto al consolidamento degli intonaci pericolanti per poi passare alla tinteggiatura interna con gli originari colori e le decorazioni rinvenute. Infine nuovi arredi, infissi e restauro del portone di ingresso con anche una nuova bussola. All’esterno, tra gli altri interventi, la realizzazione di un nuovo sagrato e del “luogo della memoria” dove hanno trovato collocazione le lapidi commemorative che prima erano sulla facciata.
Tra i protagonisti del restauro, oltre ai sopracitati architetti Lanciani e Biagioni, l’impresa edile Giuseppe Giacchini per la parte strutturale, Claudio Gonnelli per l’impianto elettrico e le ditte Edilcolor e Conessenza per le decorazioni.
Dopo la consacrazione della chiesa, la festa è proseguita, come è buona tradizione dalle parti di San Pietro in Campo, con una cena offerta a tutti gli intervenuti e con il concerto della banda “Gaetano Luporini” di Barga
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