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Barga jazz 2016, ci siamo. Ecco il programma dei trenta anni del festival
“Non voglio parlare delle difficoltà che abbiamo avuto a causa della mancanza dei finanziamenti pubblici. Ora voglio solo pensare a festeggiare i 30 anni di Barga Jazz, un festival che anche quest’anno si farà e con un programma di richiamo e di qualità; anche grazie al lavoro di tanti volontari giovani che ci hanno sostenuto, degli sponsor, dei musicisti e della loro disponibilità ed anche del Comune che ha garantito come gli altri anni lo stesso importo del finanziamento al festival”. Così Alessandro Rizzardi, direttore artistico della manifestazione, che da anni ha raccolto il testimone del padre Giancarlo, fondatore del festival e di quel concorso internazionale di arrangiamento e composizione che ancora continua ad essere il fulcro della manifestazione ed anche quello che più la caratterizza. “E’ grazie al concorso che creiamo uno spettacolo – ha aggiunto Alessandro – Che proponiamo uno spettacolo nuovo ed unico, rispetto a tanti festival italiani dove magari si ricorre a concerti proposti dalle agenzie”.…
BargaJazz Festival rischia di chiudere dopo 30 anni
Era il 1986 quando Giancarlo Rizzardi con la preziosa collaborazione del M° Bruno Tommaso propose al Comune di Barga di realizzare un Festival incentrato sulla composizione e l’arrangiamento per orchestra Jazz. Da allora, pur tra mille difficoltà, il Festival è cresciuto ed è diventato una tappa importante nella carriera di moltissimi professionisti della scrittura jazzistica per orchestra. Da Barga sono passati nomi importanti del jazz italiano e nella BargaJazz Orchestra hanno militato musicisti oggi tra i più apprezzati sulla scena nazionale ed internazionale: Paolo Fresu, Stefano Bollani, Pietro Tonolo, Marco Tamburini. L’orchestra vanta inoltre collaborazioni con personaggi di primo piano del mondo del Jazz: Enrico Rava, Lee Konitz, Giorgio Gaslini, Tiziana Ghiglioni, Kenny Wheeler, David Liebman, Tom Harrell, Steve Swallow. La situazione finanziaria tuttavia negli ultimi anni non è stata facile e l’Associazione Polyphonia si è dovuta indebitare per poter mantenere l’alto livello qualitativo raggiunto. Il 2015 in particolare ha visto il taglio totale del finanziamento del Ministero Dei Beni…